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Salvatore Natoli

Il rischio di fidarsi


Salvatore Natoli, filosofo dello "stare al mondo", spiega che osare significa fidarsi, implicando un rischio. La fiducia nasce dall'amore e dalla sicurezza ricevuti, si manifesta nei legami umani e nelle istituzioni, e si estende persino a una potenza superiore, come Dio.
«Abbandonare la fiducia significa chiudersi nell'isolamento. La nostra natura è relazionale, la vita è intessuta di legami; limitare il campo per timore restringe il mondo, atrofizzandolo. Per vivere pienamente, è necessario il coraggio, e pertanto conferire fiducia risulta essere vitale».

La fiducia è in primo luogo un legame originario: solo perché abbiamo ricevuto amore e sicurezza ne diveniamo capaci. La sperimentiamo quotidianamente nei legami parentali, amicali, sociali, come pure nelle istituzioni, che rendono possibili patti di lealtà anche fra persone estranee. E infine si ha fiducia quando la si ha - in una potenza altra, Dio, a cui ci si affida in ragione d'una promessa di salvezza. Di fronte a un'impossibile autosufficienza, fidarsi, anzitutto come atto di generosità, è un rischio che dobbiamo correre.

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SALVATORE NATOLI

Salvatore Natoli si è laureato in filosofia presso l’Università Cattolica di Milano. Ha insegnato logica alla facoltà di lettere e filosofia dell’Università Ca’ Foscari di Venezia; filosofia della politica alla facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Milano; filosofia teoretica all’Università di Milano-Bicocca; e Storia delle idee all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Attento alla ricostruzione delle linee fondamentali del progetto moderno, ha rivolto la sua attenzione al senso del divino nell’epoca della tecnica e alla possibilità di un’etica che sappia confrontarsi con il rapporto tra felicità e virtù e con gli aspetti della corporeità e del sacro, sottovalutati dal razionalismo classico.

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