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Vincenzo Paglia

Osare nella vecchiaia


Mons. Vincenzo Paglia, arcivescovo italiano, sottolinea l'urgenza di "osare la vecchiaia". Gli anziani portano cultura e saggezza, ma sono anche fragili. Occorre una battaglia di consapevolezza per prendersi cura reciprocamente e garantire i loro diritti, incluso il supporto dello Stato.
«La società deve piegarsi per aiutare gli anziani e non viceversa, trattandoli come un'appendice da "posteggiare" o relegare "via"».

Vige l'urgenza di "osare la vecchiaia". Cosa significa? Gli anziani possiedono cultura e saggezza da trasmettere, favorendo la capacità di pensare oltre. Essi sono, però, certamente i più fragili tra adulti e giovani, per questa ragione occorre attivare una battaglia durissima di consapevolezza e responsabilità per imparare a prendersi cura gli uni degli altri e pretendere, innanzitutto, che lo faccia lo Stato. L’età anziana dev'essere, infatti, compresa in tutta la sua dimensione di forza e debolezza in una forma di sintonia singolare. Intendere cioè la vecchiaia come una sorta di soggetto culturale, spirituale e politico, rivendicandone così tutti i suoi diritti.
Osare la vecchiaia, poiché esso è un periodo che non dev'essere sprecato, ma vissuto nella sua pienezza. Nessuno è inutile in quanto ciascuno di noi è inserito in un discorso composto da tante vocali che vanno nominate tutte, nessuna può essere scartata.

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VINCENZO PAGLIA

Vincenzo Paglia è un arcivescovo cattolico italiano, dal 15 agosto 2016 presidente della Pontificia accademia per la vita e gran cancelliere del Pontificio istituto Giovanni Paolo II. È consigliere spirituale della Comunità di Sant'Egidio. Per il suo impegno per la pace ha ricevuto nel 1999 la medaglia Gandhi dell’Unesco e nel 2003 il Premio Madre Teresa dal Governo albanese.

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