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Francesco Paolo Ciglia

Amare aude! L'azzardo dell'amore


«Amare aude! L'amore è un rischio che non può essere controllato dalle nostre forze, ma accade sempre come un dono. L'uomo non può produrlo, può però desiderarlo, sperarlo, attenderlo e poi accoglierlo quando esso si profila all'orizzonte. Occorre esser vigili per non perdere quell'attimo di grazia».


Francesco Paolo Ciglia, professore di Filosofia morale e della religione, esplora il legame tra amore, relazione e differenza. L'amore è intrinsecamente relazionale, alimentato dalla differenza che attrae e spaventa. Amare implica rischiare la morte per cercare la vita, un sublime azzardo sospeso tra speranza e vertigine. Amare aude!

Il contributo che si intende proporre si muove all’interno dello spazio triangolare che risulta delimitato dai termini-chiave: «amore», «relazione», «differenza». L’amore presenta un profilo costitutivamente relazionale. L’evento della relazione presuppone la differenza e se ne alimenta. La differenza è una forza motrice originaria che si dispiega sia negli universi fisico-naturalistici, sia negli universi umanistico-esistenziali. La differenza appare segnata, tuttavia, da un’ambiguità radicale. Da un lato, attrae e innamora. Dall’altro, turba e spaventa. Da un lato, suscita il desiderio che l’alterità sia, perduri, si moltiplichi all’infinito. Dall’altro, mobilita le difese e le chiusure di chi si imbatte in essa. Amore è tensione verso la differenza. Odio è progetto della distruzione della differenza. La differenza contiene una promessa di vita e una minaccia di morte. Per questa ragione, amare significa sempre cercare la vita rischiando la morte. Amare è un azzardo. Un sublime azzardo, sospeso fra la speranza del senso e la vertigine del non senso. Amare aude!

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