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Donatella Di Cesare

L’estraneità dell’Io e la via verso l’altro


«Noi viviamo in un'epoca dove la politica è separata dall'esistenza: da una parte, la politica sempre più ridotta ad amministrazione e dall'altra parte, l'esistenza con tutti i suoi mali esistenziali».


Donatella Di Cesare, filosofa e professoressa alla "La Sapienza" di Roma, analizza un fenomeno della modernità: un'esistenza ripiegata su sé.

Al contrario di quel che si crede, il male essenziale oggi non è l’individualismo, fenomeno piuttosto della modernità, bensì la sorte di un'esistenza ripiegata su sé, senza respiro e asfittica, che immagina di immunizzarsi da tutto ciò che è fuori e oltre. L’io, pieno di sé, che si presume identico a se stesso, incapace di guardare quell’estraneità che lo abita nell’intimo, non sa più trovare la via verso l’altro.

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