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Augé: «La globalizzazione non sia alibi per dimenticare l'universale»
PALAZZOLO. Per coscienza e convenienza, per salvarci di qua e di là, per stare e andarsene con la più sicura delle bisacce, dice il pensatore francese Marc Augé, grande etnologo e antropologo, sarà meglio «Nutrire l' umanità per salvare l'uomo». Una lezione, una estrema raccomandazione dettata, ieri sera, dall'abside di San Fedele a Palazzolo, accanto a Francesca Nodari, guida eccellente di questo decimo anno dei Filosofi lungo l'Oglio. Saluto gentile e ponderato, ormai storico, dell'assessore Gianmarco Cossandi, folla di sempre, ascolto rilassato per via di quel «Granello» di lezione stampato e curato da Nicoletta Rodella Massetti e dalla stessa Nodari.
Augé svela i segreti della contemporaneità
Ieri sera a Palazzolo ha tenuto una lectio magistralis dai titolo «Nutrire l'umanità per salvare l'umano». Domani, alle 18, nella Sala Franciacorta dell'Hotel Iseolago, in via Colombera a Iseo, sarà proclamato vincitore della quarta edizione del Premio internazionale di Un libro per il presente con íl volume «Les Nouvelles Peurs», (Payot & Rivages, Paris 2013 - Le nuove paure. Che cosa temiamo oggi?, Bollati Boringhieri, Torino 2013). Marc Augé antropologo ed etnologo di fama mondiale, si conferma protagonista di cesta ddía edizione dei rassegna diretta a Francesca Nodari che quest'anno, in concomitanza con Expo, concentra il centro nevralgico delle proprie riflessioni attorno al tema «Pane quotidiano per tutta l'umanità».
Il mondo è globale a metà
Nonostante le realtà del mondo-città in gran parte d'Europa siamo ancora prigionieri di una concezione cristallizzata, immobile, dell'utopia. Le grandi invenzioni dell'architettura urbana negli anni Sessanta partecipavano delle illusioni della Città radiosa, cioè del presunto desiderio di vivere tra pari, sul posto, senza doversi muovere.
Nutrire l'umanità per salvare l'umano parola di Marc Augé
Prosegue a ritmo serrato il peregrinaggio culturale dei Filosofi lungo l'Oglio: archiviato l'incontro dell'altra sera con Francesca Rigotti, il simposio di pensieri e parole diretto da Francesca Nodari -quest'anno al giro di boa della decima edizione; parola chiave: «Pane quotidiano per tutta l'umanità» - stasera fa scalo a Palazzolo sull'Oglio, dove per l'occasione protagonista d'eccezione sarà Marc Augé, antropologo ed etnologo di fama mondiale che terrà una lectio magistralis dal titolo «Nutrire l'umanità per salvare l'umano».
Noi e gli altri
«II futuro appartiene non al multiculturalismo, ossia alla coesistenza pigra di universi chiusi gli uni gli altri e che recludono ciascuno i propri membri, ma al transculturalismo l'attraversamento individuale delle culture, frutto dell'educazione e della libertà»: questo in sintesi il pensiero di Marc Augé, antropologo ed etnologo di fama mondiale, che stasera (ore 21.15) a Palazzolo sull'Oglio presso l'Auditorium S. Fedele in Piazza Zamara per il Festival Filosofi lungo l’Oglio terrà una tectio magistratis dal titolo: «Nutrire l'umanità per salvare l'umano». Il suo intervento, attesissimo, sarà una riflessione sul «noi» e «gli altri» in un mondo che rimane dominato dai rapporti di rivalità e di scontro.
Filosofi lungo l'Oglio Nuove tappe
ORZINUOVI— Le iniziative dei Filosofi lungo l'Oglio proseguono con un doppio appuntamento nel fine settimana e due lezioni magistrali consecutive nella città franciacortina di Palazzolo sull'Oglio.
A MARC AUGÉ LA QUARTA EDIZIONE DEL PREMIO INTERNAZIONALE DI FILOSOFIA/ FILOSOFI LUNGO L’OGLIO. UN LIBRO PER IL PRESENTE
«La paura è sempre stata una componente della vita e, in fin dei conti, un fattore di progresso. […] Ma oggi a minacciarci è innanzi tutto la rottura del legame sociale e, più ampiamente, l’indebolimento del simbolico nel suo complesso, ovvero del pensiero della relazione. […] Avere paura della storia non ha più o meno senso oggi rispetto a ieri, ma la posta in gioco è chiara: se non riusciamo a viverla insieme, se ne escludiamo una parte dell’umanità, non la domineremo e sprofonderemo nella violenza assieme a coloro che abbiamo escluso».
M. Augé, Le nuove paure. Che cosa temiamo oggi?
AUGÉ E DONÀ A PALAZZOLO PER UN NUOVO PARADIGMA DEL NUTRIRE TRA UOMO GENERICO E ESPERIENZA DELL’ASSOLUTO
DOMENICA 5 LUGLIO LA CERIMONIA DI PROCLAMAZIONE DEL VINCITORE
DELLA IV EDIZIONE DEL PREMIO INTERNAZIONALE DI FILOSOFIA/ FILOSOFI LUNGO L’OGLIO.
UN LIBRO PER IL PRESENTE
«L’uomo fa l’assoluto mangiando»
J. P. Sartre, L’esistenzialismo è un umanismo
«La beatitudine eterna è uno stato in cui guardare è mangiare»
S. Weil, L’ombra e la grazia
Augé: «Orribile! Bisogna fermarli, poi rispondere con i nostri valori»
L’etnologo parigino commenta i tragici fatti di questi giorni: «È un’impresa sovversiva mondiale minuziosamente studiata»
Marc Augé: se la gloria cede alla celebrità
Gloria, scrittura, morte». Verterà attorno a questi tre concetti la «lectio magistralis» che il famoso antropologo ed etnologo Marc Augé terrà nell’ambito della XIV edizione del Festivalfilosofia, che si apre venerdì a Modena, Carpi e Sassuolo. In questa intervista lo studioso anticipa i contenuti dell’appuntamento di cui sarà protagonista domenica alle 11,30 a Sassuolo.