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Augé visto da vicino Talento politico, persona amabile
In un suo famoso testo del 1949, «Lo specchio dell'uomo», Clyde Kluckhohn affermava che l'antropologo è chiamato a compiere un «giro lungo», attraversando territori lontani, per scoprire infine che questa era «la via più breve per tornare a casa».
Addio Marc Augé, teorico del "non-luogo"
Alzi la mano chi di fronte a un parcheggio solitario o dentro un centro commerciale nel quale le persone passano anonime una accanto all'altraha esclamato "questo è un non-luogo': Ne sia consapevole o no, deve questa espressione all'antropologo, scrittore e filosofo francese Marc Augé, scomparso nella nottre tra domenica e lunedì a 87 anni. L'annuncio della scomparsa è stato dato da Romain Huret, presidente dell'École des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi, dove Augé ha svolto tutta la carriera accademica e che ha diretto dal 1985 al 1995.
Addio a Augé, il teorico dei «non luoghi» che non perse la fiducia nella comunità
Se n'è andato ieri, a 87 anni, il grande filosofo e scrittore francese Marc Augé, una delle figure più eminenti ed una delle voci più ascoltate, a livello internazionale, nel campo dell'antropologia. Augé è divenne celebre soprattutto per aver coniato il termine «non luogo» (non lieu), che descrive gli spazi privi di una connotazione identitaria, relazionale e storica; in pratica, quanto c'è di più lontano dai luoghi antropologici. «Il nonluogo è il contrario del luogo scriveva nel 1992 -, uno spazio in cui colui che lo attraversanon può leggere nulla né della sua identità, né dei suoi rapporti con gli altri o, più in generale, dei rapporti fra gli uni e gli altri, né a fortiori della loro storia comune».
E i Filosofi del Festival sanno tonificare le menti
Lo scorrere pacato del fiume Oglio accompagna anche, ogni anno, quello riflessivo del pensiero. Eraclito direbbe, giustamente, che nella bassa bresciana «tutto scorre». Per 40 giorni, lungo i mesi più caldi dell'anno, quando la cappa di calore padana rallenta i corpi, il Festival Filosofi lungo l'Oglio tonifica le menti di tutti gli appassionati della materia. Che essi vivano o no lungo le sponde del fiume. L'ingresso è libero e il pubblico che assiste alle lezioni magistrali dei pensatori è in aumento.
Dove nasce la convinzione che si stava meglio prima
Già Bauman ci aveva avvertito: il nostro tempo è attraversato da un'utopia rivolta all'indietro: «un simile dietrofront trasforma il futuro, da habitat naturale di speranze e di aspettative legittime, in sede di incubi» mentre Augé, riflettendo su Le nuove paure che attanagliano il nostro presente si chiede se queste non siano diventate una sorta di retaggio che rende tutto abitudine. Il sentire del soggetto della società planetaria sembra essere reso molto bene da questa espressione: «Stress con contorno di angoscia: è questo il menù del giorno».
Marc Augé: «I nonni, maestri dell'umanità che rende uguali»
A Villa Morando di Lograto «Filosofi lungo l'Oglio» con il ritorno di Augé
Il festival «Filosofi lungo Foglio» riparte da Marc Augé, tra gli ospiti immancabili della rassegna diretta da Francesca Nodari (14a edizione).
«Con Augé, ripartire dall'educazione per condividere la condizione umana»
Un Festival che continua a crescere
In arrivo la XIV edizione del Festival Filosofi lungo l’Oglio, fondato e diretto dalla filosofa levinasiana Francesca Nodari, che si svolgerà, come di consueto in Lombardia,lungo il Fiume Oglio dal 4 giugno al 21 luglio 2019. Sempre in veste itinerante quest’anno il tema intorno a cui ruoterà l’intera edizione sarà quello del “Generare”. Un concetto che apre a una ricca serie di significati dai quali potranno nascere e fiorire molteplici approfondimenti, tra cui le implicazioni etiche che attengono la sfera dell’agire.
Augé: educare tutti, la vera condivisione
E' la congiunzione dell'identità e dell'alterità che dona sempre all'individuo la sua piena esistenza e che condiziona ciò che chiamerei la sua capacità di felicità» ammonisce Marc Augé, un autore che non ha certo bisogno di presentazioni.