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FRANCO ARMINIO

Poeta che si autodefinisce “'paesologo” e così racconta, attraverso poesie di rara bellezza, i piccoli paesi d'Italia.


È nato e vive a Bisaccia, in Irpinia. Si autodefinisce “'paesologo” e così racconta, attraverso poesie di rara bellezza, i piccoli paesi d'Italia. Animatore di battaglie civili, collabora con diverse testate locali e nazionali. Da anni viaggia e scrive, in cerca di meraviglia e in difesa dei piccoli paesi; è ispiratore e punto di riferimento di molte azioni contro lo spopolamento dell’Italia interna. Ha ideato e portato avanti la Casa della Paesologia a Trevico e il festival “La luna e i calanchi” ad Aliano. È stato convocato da Papa Francesco in occasione 50° anniversario dell’inaugurazione della Collezione d’Arte Moderna e Contemporanea dei Musei Vaticani in rappresentanza del linguaggio culturale della poesia. Negli ultimi anni ha pubblicato molti libri, con notevole successo di critica e crescente apprezzamento dei lettori. Ricordiamo: Vento forte tra Lacedonia e Candela, Laterza 2008 con il quale vince il «Premio Stephen Dedalus» per la sezione Altre scritture; Nevica e ho le prove. Cronache dal paese della cicuta, Laterza 2009; Cartoline dai morti, Nottetempo 2010; Terracarne, Mondadori 2011; Geografia commossa dell'Italia interna, Mondadori Bruno 2013; Lettera a chi non c'era, Bompiani 2021. Arminio è, inoltre, autore di raccolte di versi, tra le quali si citano qui: Le vacche erano vacche e gli uomini farfalle, Hoepli 2011; Stato in luogo, Transeuropa 2012; Cedi la strada agli alberi. Poesie d'amore e di terra, Chiarelettere 2017 con il quale vince il «Premio Brancati 2018»; Resteranno i canti, Bompiani 2018; L'infinito senza farci caso, Bompiani 2019; La cura dello sguardo, Bompiani 2020; Studi sull'amore, Einaudi 2022; Sacro minore, Einaudi 2023. La sua ultima fatica: Canti della gratitudine, Bompiani 2024.


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