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A PAOLO DE BENEDETTI LA III EDIZIONE DEL PREMIO INTERNAZIONALE DI FILOSOFIA/ FILOSOFI LUNGO L’OGLIO. UN LIBRO PER IL PRESENTE
Paolo De Benedetti – teologo e biblista, tra i massimi esperti contemporanei dell’ebraismo – è il vincitore della terza edizione del Premio Internazionale di Filosofia/Filosofi lungo l’Oglio. Un libro per il presente con il volume: Ciò che tarda avverrà, Edizioni Qiqajon, Magnano (Bi) 1992.
La fiducia nell'era della surmodernità
«Chi cerca di ottenere di proposito la confidenza di un’altra persona, di solito non è sicuro di possederne la fiducia. Chi è sicuro della fiducia, annette scarso valore alla confidenza».
F. Nietzsche, Umano, troppo umano
Don Chisciotte viaggio morale nel sogno
Don Chisciotte è paziente e amabile, nel senso che ama il festival dei Filosofi lungo l'Oglio e il suo direttore Francesca Nodari; e il suo cantore dell'altra sera, il prof. Armando Savignano. E amandoli, li attende a lungo, sul confine cui sta a guardia l'assessore Gian Marco Cossandi, il quale esalta il ponte dell'incontro e la bellezza dell'attesa, intanto che Don Chisciotte cavalca le ultime miglia per entrare con cavallo, Sancho e il resto all'Auditorium San Fedele di Palazzolo.
La fede di Don Chisciotte per Filosofi lungo l'Oglio
Don Chisciotte, il protagonista del capolavoro di Cervantes, è l'uomo dell'idealismo morale, il quale, senza aver mai rinunciato alla ragione, crede fermamente nella «follia» del fare il bene. L'unica, «autentica» follia per la quale valga la pena vivere. «La fede creatrice — scrive Armando Savignano nel suo libro Don Chisciotte. Illusione e realtà (Rubbettino) — è, infatti, la segreta spinta ad agire e, in definitiva, a vivere non di vuota retorica e luoghi comuni, di cui era invasa la Spagna agli inizi del secolo scorso, ma praticando quel «sacramento della parola», giacché non è autentica la chiacchiera, ma l'azione secondo il cuore e l'eterna saggezza».
Massimo Donà tra misura e dismisura
La fiducia nel tempo è relativa, dunque, di nuovo in chiesa. Solo che il filosofo Massimo. Donà, relatore sul tema «Dalla fiducia alla fede. Tra misura e dismisura», ringrazia don Franco Cavalli parroco di Orzivecchi per la bella ospitalità, si congratula con la bellezza della chiesa, ma continuando sul segmento dell'amico Cacciaci, successone qualche giorno fa nella chiesa di Orzinuovi, dice subito che la filosofia non dà sicurezza intorno a un «uno» che sía assoluto e soltanto uno, che non sia confuso nella molteplicità.
Franco La Cecla La fiducia antidoto al relativismo
Con il tempo instabile, la filosofia bussa alle porte delle chiese e i sacerdoti ospitano con piacere il festival Filosofi lungo l'Oglio nel suo itinerario geograficamente tortuoso e intellettualmente limpido. L'altra sera, nel tempio maggiore di Erbusco, don Luigi ha accolto i cinquecento di Francesca Nodari, e il prof. Franco La Cecla, antropologo, ha svolto la lezione su «I malintesi della fiducia mal riposta».
Fede, onestà e fiducia
«L’uomo non può vivere senza una perenne fiducia in qualcosa d’indistruttibile in sé, la qual cosa non esclude che, sia tale fiducia, sia quell’elemento indistruttibile, gli possano restare perennemente nascosti.Uno dei modi coi quali può esprimersi questo nascondimento è la fede in un Dio personale».
F. Kafka, Quaderni in ottavo
Cacciari: «Per colpa della filosofia la fede è meno forte»
La navata centrale della chiesa parrocchiale di Orzinuovi è già colma mezz'ora prima che Massimo Cacciari sia in provincia di Brescia. Quando «atterra» in piazza Garibaldi e quindi nella grande piazza Vittorio Emanuele, le due navate laterali sono piene. Perfino incomprensibile questo successo di Cacciari e questo appeal ormai storico dei Filosofi lungo l'Oglio rifornito, di anno in anno, a Francesca Nodari. Eppure, ieri sera, c'è il caldo della grande estate padana, Orzinuovi si raggiunge per scelta, il lunedì è quello che è, tra una nazionale prandelliana in bilico e un bilancio critico alla quarta settimana del mese.
La filosofia è un labirinto
I movimento della filosofia? A spirale: un allargare la prospettiva per approfondire lo sguardo sul medesimo punto, sulla cosa stessa. Una metafora hegeliana che ben s'addice al nuovo libro di Massimo Cacciari, «Labirinto filosofico» (Adelphi), dove ad essere esaminata è la domanda: che cos'è un ente? Cosa intendiamo quando parliamo di qualcosa di determinato, sia esso un oggetto fisico o un essere vivente?
Il tradimento degli «eletti» non uccida la fiducia
La prima fiducia è nell'esistenza di un microfono. Di uno, non due, non tre. Un solo microfono. Alle 21.45, ieri sera, tutto il San Barnaba stracolmo e le almeno cento persone in piedi e ai lati, nel corridoio delle vetrate su un cortile suggestivo, si osservano strabiliate. Michela Marzano, la relatrice di «Paradossi della fiducia: scommessa, dono e affidabilità», nuovo appuntamento dei si mette al centro del palco e grida con la vocina a disposizione. Niente da fare.