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Mercoledì, 20 Febbraio 2019 23:39

Anche Lech Walesa e Nadia Murad tra i Giusti celebrati nel Bresciano

Collocazione perfetta, i Giusti nella sala dei Giudici in Loggia. I Giusti sono i nemici della neutralità, chi rischiò la vita per salvare un ebreo condannato a morte dal nazifascismo ed ora, ha spiegato ieri Francesca Nodari, presidente dei Filosofi lungo l'Oglio, attrice di questo rilancio di una festa contro il male, per la settima volta, i Giusti contro tutti i genocidi, i totalitarismi. I Giusti vengono «piantati» in un parco ed ogni anno curati dalla memoria dei non neutrali.

A Brescia. Tre appuntamenti, a Brescia, lunedi 25 febbraio, alle 11,30, al parco Tarello, per celebrare quattro nuovi Giusti, Lech Walesa combattente contro il comunismo ed ora contro il populismo, Nadia Murad, rapita dal terrorismo islamico, Astolfo Lunardi (nato nel 1891 e morto nel 1944), con Ermanno Margheriti fucilato dai fascisti il6 febbraio 1944, il grande rabbino Giuseppe Laras, campione a rinforzare l'amicizia tra cristianesimo ed ebraismo.

Secondo appuntamento, il 6 marzo, a Barbariga, alle 11, con la creazione di un nuovo giardino dei Giusti alla Torre passeraia di via Garibaldi, in compagnia dei Giusti don Giuseppe Poderi e don Pino Puglisi, ha spiegato l'assessore Vite Lussignoli, avvertendo intorno all'insorgente durezza degli «sbrigativi».

A Orzinuovi. Il 7 marzo, alle ore 11, a Orzinuovi, nel Giardino dei Giusti del Parco Alcide De Gasperi saranno ricordati Vittorio Foa, presente la figlia Anna e i coniugi Giuseppe Gloriotti e Maria Colombi i quali nascosero nella campagna orceana la più piccola delle quattro sorelle ebree Silbermann. Si è saputo grazie ad Andrea Andrico. E l'assessore Michele Scalvenzi ha avvertito di dispiegare le vele civili verso l'alleanza con chi cura la storia locale, appunto, Andrea Andrico e Giorgio Ferrari. Presiedeva la conferenza Roberto Cammarata, presidente del consiglio comunale di Brescia, inappuntabile nel declinare le ragioni di un impegno eroico di per sé, proprio uguale, al di là della distinzione amabile sul tema dell'eroismo sussurrata dal professor Rolando Anni, all'eroismo normale, di chi fa del bene e salva la vita degli altri.

Fuori dal coro la riflessione di Giuliano Pellegrini, direttore de Bcc Agro Bresciano, il quale ha percorso il non facile sentiero del rapporto tra quotidianità economica e la necessaria coscienza dei valori costituzionali; gustoso il pensiero di Anni intorno alla cautela da riservare alla memoria, alla sua fragilità, alla tentazione degli anniversari; bene la convergenza della scuola, ha incalzato Nodari, la qualità della Laba; commovente l'intervento della professoressa Anna Maria Samuelli di Gariwo, docente sulla terapia dei mille piccoli gesti personali contro il male. E siamo già, tutti, per la settima volta, nel Giardino bresciano dei Giusti.



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