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Mercoledì, 27 Gennaio 2016 03:08

La Shoah al femminile una tragedia dimenticata - Studiose, storiche e testimoni per riflettere sul dolore delle donne

Nemmeno la differenza di genere modificò la volontà o i criteri di annientamento del regime nazista nei confronti delle donne ebree. Il Festival Fare Memoria, giunto alla quinta edizione, sceglie come focus e chiave interpretativa il tema «Donne e Shoah». Un calendario di incontri, promosso come sempre dalla Fondazione Filosofi lungo l'Oglio e organizzato in collaborazione con il master in Didattica della Shoah dell'Università Roma 3, con il patrocinio di Regione Lombardia, Provincia di Brescia, Consigliera di Pari Opportunità di Brescia, e con l'adesione del Prefetto, è stato illustrato ieri alla stampa in Broletto.

«Sarà un ciclo tutto al femminile ha evidenziato il direttore scientifico Francesca Nodari che intende riflettere sul dolore e sul vissuto delle donne che subirono la persecuzione dei lager. Spogliate, rasate, private del proprio corpo, della dignità e della femminilità, affamate e infreddolite, stuprate e sottoposte esperimenti
sulla sterilizzazione e per altre pratiche disumane di ricerca, contrarie a qualunque etica, le donne vissero l'inferno senza ritorno della soluzione finale. Quelle che scampavano
alla condanna immediata del crematorio dovevano fare i conti non solo con il lutto dei
propri cari, che potevano soltanto accompagnare con lo sguardo mentre venivano condotti alle 'docce', ma anche con la perdita straziante dei figli che alcune avevano portato in
grembo per nove mesi. È questa è una riflessione, ma anche un monito che ci deve orientare sul presente in modo di non abbassare mai la guardia. C'è una moltitudine di benpensanti che celebrano il Giorno della memoria e poi non si fanno scrupolo di sposare l'antisemitismo. E questo è rivoltante». Sull'attualità, sulla necessità di fare memoria si è espresso anche il prefetto Valerio Valenti che ha ricordato il supplizio delle donne yazide da parte dell'Isis, ma anche la violenza familiare delle società occidentali che perpetuano la barbarie oggi come ieri. Sempre il prefetto ha annunciato che il prossimo lo febbraio presso l'ex Distretto militare verranno consegnate delle medaglie a ex detenuti e deportati. Parole dure di condanna sulla «ferita di genere» sono state proferite anche
da Anna Maria Gandolfi, consigliera di Parità Provinciale, che ha messo in evidenza il
legame indissolubile tra democrazia e memoria.

Quattro gli incontri in diverse località del territorio provinciale sulla memorialistica della
deportazione femminile, un argomento troppo spesso sottovalutato.

Mercoledì 3 febbraio a Chiari primo appuntamento con Anna Foa, figlia di Vittorio (celebre giornalista, scrittore e politico legato a Giustizia e Libertà e poi al Partito d'Azione), studiosa di storia degli ebrei, convertita formalmente all'ebraismo in età adulta, prima donna ebrea a scrivere su L'Osservatore Romano. «Le donne e la Shoah: è possibile un discorso di genere?» è il titolo del suo intervento. In parallelo al Festival, come rimarcato
l'assessore alla cultura di Chiari, Laura Capitanio, sono previste molte iniziative nelle scuole. L'8 febbraio a Rovato la scrittrice Paola Fargion, partendo dal suo libro Diciotto passi (Rusconi, 2012), ragionerà intorno alla ricerca di identità e al senso di appartenenza. Il lo febbraio a Orzinuovi la professoressa Paola Vita Finzi, di famiglia ebraica ed ex rifugiata, ed Elena Ottolenghi, bambina ai tempi delle leggi razziali in Italia, dialogheranno e porteranno la loro testimonianza su come riuscirono a sopravvivere, anche avventurosamente. Infine il 12 febbraio a Flero ospiti saranno le due sorelle Andra e Tatiana Bucci, recentemente salutate da Papa Francesco durante la sua visita alla sinagoga di Roma. Le Bucci, imprigionate prima nella Risiera di San Sabba e poi deportate a Auschwitz-Birkenau, forse perché scambiate per gemelle, furono selezionate, immatricolate col tatuaggio e messe nel blocco dei fanciulli destinati a essere sottoposti agli esperimenti del dottor Mengele. Verranno salvate dagli Alleati e inizieranno una vera e propria odissea in Europa prima di ricongiungersi con i genitori. Nel corso di quest'incontro è previsto un intervento del prof. David Meghnagi. La kermesse si concluderà poi 1'8 marzo con la celebrazione della IV edizione della Giornata europea dei Giusti che si terrà, come ha ricordato il sindaco Andrea Ratti, nel Parco Alcide De Gasperi di Orzinuovi. I nominativi dei Giusti che quest'anno saranno donne verranno resi noti nei giorni immediatamente precedenti l'evento, cui collabora la onlus Gariwo e la cui co-fondatrice Anna Maria Samuelli Kuciukian ha sottolineato le finalità: «La memoria del male crea una paralisi emotiva. Bisogna saper intraprendere una strada di speranza, in modo che i giovani conoscano anche parole come coraggio, solidarietà, vincere la paura e l'indifferenza. Sì, perché il pessimismo può creare a sua volta il male e il razzismo. Ci vuole una memoria positiva per guardare al futuro».

Il programma è disponibile sul sito www.fondazionefilosofilungologlio.it e sui suoi canali social.

Informazioni aggiuntive

  • autore: Nino Dolfo
  • giornale: Corriere della sera - ed. Brescia

Le Video lezioni

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