«L'evento a ingresso libero ma contingentato con prenotazione obbligatoria spiegano gli organizzatori si è svolto nel pieno rispetto delle norme anti-Covid 19». La splendida cornice tardo quattrocentesca del chiostro è stata la scenografia ideale di una riflessione che ha cercato di porre interrogativi e dare risposte ad una questione cara agli uomini di ogni tempo e luogo. Da Platone e Aristotele, fino a Cartesio, Spinoza, Leibniz e Kant la domanda sulla condizione effimera dell'esistenza umana si risolve nella proposta di vivere pienamente ogni istante della vita come se fosse l'ultimo e questo è possibile solo attraverso la conoscenza certa di sé e della condizione umana. Quanto all'oggetto del sapere stesso della Filosofia sembra proprio che la Scienza moderna si sia irrimediabilmente allontanata dai principi che la legavano nell'antichità agli studi filosofici. Quale allora il compito attuale della Filosofia? La sfida dei giorni nostri?
Ripetersi come storia destrutturata del pensiero nei secoli è riduttivo e pertanto inaccettabile, forse il suo compito nella contemporaneità è più arduo ma proficuo: elaborare una riflessione fondativa dei principi metafisici che stanno alla base della Scienza e che tuttavia le sfuggono perché non misurabili attraverso un metodo empirico e matematizzante. Al termine dell'intervento del prof. Cacciari è scrosciato un applauso caloroso ed emozionato dei trecento uditori. «È un onore ospitare a Caravaggio uno dei massimi filosofi contemporanei ed è incredibilmente bello e molto emozionante tornare ad ascoltare dal vivo e in una condivisione di intenti parole e riflessioni che sono cibo e ristoro per l'anima» ha dichiarato il sindaco Claudio Bolandrini. Al termine della conferenza il sindaco, consigliere provinciale con delega al turismo, ha fatto dono al prof. Cacciari di alcuni libri su Caravaggio e dell'atlante «Sentieri di bellezza bergamaschi» edito dalla Provincia di Bergamo.