Tra gli ospiti della serata, tutti al debutto al Festival, anche Alberto Ceresoli, direttore dell'Eco di Bergamo: insieme affronteranno un tema di stringente attualità in quanto legato all'analisi delle conseguenze della pandemia nella nostra vita sociale, in un contesto particolarmente emblematico, visto che Brescia e Bergamo sono state le città più colpite in Italia dall'emergenza sanitaria. «Quali effetti ha avuto tutto questo sulle credenze, sugli atteggiamenti verso la morte, sulle pratiche funebri? Come abbiamo risposto alle drastiche restrizioni che si sono rese necessarie?» le domande cui proveranno a rispondere, tra memorie di ieri e scenari in prospettiva.
Giovedì sera la rassegna fermerà invece a Orzivecchi, nel giardino del palazzo municipale, dov'è in programma l'incontro con Ludwig Monti per parlare di «Qohelet e Gesù: lo stile della gioia come lotta contro la morte». Nato a Forlì nel1974, monaco della comunità di Bose, biblista, dottore di ricerca in ebraistica, Monti si occupa prevalentemente di cristianesimo delle origini, in particolare delle prime comunità cristiane nel contesto dei movimenti giudaici contemporanei, con degli sconfinamenti nei territori della patristica, della liturgia, della teologia e dell'antropologia. Nel frangente, proporrà una rinnovata lettura cristiana di Qohelet o Ecclesiaste, il testo contenuto nella Bibbia ebraica e cristiana. In pillole: «Il piccolo e aureo libretto di Qohelet sembra scardinare tutte le nostre certezze e consegnarci a un pessimismo disperante... Leggendolo in profondità ci si accorge invece di come sia un preziosissimo aiuto a vivere 'sotto il sole' e a guardare in modo nuovo la realtà».
Ancora: venerdì sera a Manerbio, nel cortile del centro culturale, dove originariamente era in programma la conferenza di Silvia Vegetti Finzi, costretta a dare forfait, inteverrà Giovanni Ghiselli, che parlerà di «Eros-Eris: amore e discordia». Docente di ruolo di latino e greco nei Licei classici dal 1978, parlando di «Eros-Eris: amore e discordia» Ghiselli intende declinare questo binomio in diversi autori, da Omero in avanti fino a D'Annunzio scegliendo i più significativi. Tra loro, oltre ai già citati, anche Saffo, alcune tragedie greche come «Le supplici» di Eschilo e di Euripide, «Antigone» di Sofocle, «Alcesti» di Euripide, Virgilio con Didone, Shakespeare con «Antonio e Cleopatra» e anche «Riccardo III», Leopardi e Thomas Mann.