Le passioni che governano il dramma shakespeariano non sono le medesime che albergano in Madame Bovary. È segno che nel corso del tempo qualcosa di radicale è cambiato nella relazione amorosa. Poteva Shakespeare dire "I'm Othello" (o più icasticamente "Otello c'est moi")? Davvero ogni scrittore quando scrive interpella se stesso? Shakespeare incarna la nascita del teatro popolare. Tutto è immediatamente comprensibile e allo spettatore non è negato nulla. Flaubert pone tra lo spettatore e la scena che descrive il filtro della chiacchiera, l'esercizio di una banalità che ormai ha conquistato l'ethos. La tragedia non può che volgere al ridicolo".
Due cenni sul conferenziere: Antonio Gnoli si laurea in Filosofia e parallelamente comincia a lavorare alla radio, tra cui Spazio Tre, dove conosce persone del mondo della cultura e del giornalismo. La sua carriera inizia al «Manifesto», per cui pubblicò in Italia una delle sue prime interviste con il filosofo Hans Georg Gadamer. Infine, approda a «la Repubblica» diventando fra i pionieri nel giornalismo ad aver fondato e diretto il settore culturale in una sezione autonoma al giornale.
Infine due parole sul festival: ricordiamo che "Filosofi lungo l'Oglio" si svolge, dal 2006, in numerosi Comuni compresi tra le Province di Brescia, Cremona, Bergamo nei mesi di giugno e luglio. Ogni anno viene scelto un tema attorno al quale chiamare a discutere le figure più eminenti del pensiero contemporaneo. Di edizione in edizione si è assistito ad un incremento delle lezioni magistrali offerte ad un pubblico sensibile e in costante aumento. La specificità che caratterizza questo Festival risiede nella peculiarità del suo format: non una tre giorni in cui concentrare gli appuntamenti, ma un arco di tempo che supera i 40 giorni, e che sembra fare proprio il tempo lento della provincia.