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Filosofi lungo l'Oglio: parola d'ordine «Osare»
Una citazione di Epicuro illumina la rotta nell'annua mirabilis della diciottesima edizione, edizione da ricordare: «Né giovane indugi alcuno a filosofare, né vecchio di filosofare si stanchi: giacché nessuno è immaturo, nessuno troppo maturo per pensare alla salute dell'anima...».
«Osare», parola chiave per Filosofi lungo l'Oglio
Quella del 2023 è l'edizione della maggiore età per il festival ideato e coordinato dalla professoressa-filosofa Francesca Nodari. Appuntamenti dal 5 giugno al 25 luglio in ben 24 comuni del Bresciano, anche in Franciacorta, Val Camonica e Val Trompia.
Francesca Nodari: «Si macinano chilometri per pensare»
La formula dei Filosofi lungo l'Oglio è itinerante. E ormai si contano 45 mila presenze a edizione.
Anche lei ha osato, quando nel 2006 ha organizzato «tutta sola», inserendo cinque appuntamenti di riflessione in una rassegna preesistente, la prima edizione del festival Filosofi lungo l'Oglio che quest' anno, l'anno di Bergamo Brescia Capitale della Cultura, diventa maggiorenne.
Enzo Bianchi: «Cresce uno sguardo composto nei confronti della morte»
Grande successo della 17esima edizione del Festival Filosofi lungo l’Oglio “Osare” è la parola chiave del 2023
“È stata un’edizione che ha guardato al futuro, oltre la pandemia”
È stato un percorso lungo e punteggiato, appassionato e articolato con segnali di futuro accompagnato da migliaia di personedal vivo che ha interessato un intero territorio, lungo il fiume Oglio nelle province di Brescia, Bergamo e Cremona, in 22 municipalità per 28 appuntamenti dal 10 giugno al 31 luglio, con emeriti pensatori e filosofi del nostro tempo. Sono alcuni dei numeri del grande successo della XVII edizione del Festival Filosofi lungo l’Oglio, la maratona del pensiero organizzata dall’omonima Fondazione, presieduta dalla filosofa Francesca Nodari che ha spiegato come «il Festival si conclude con una viva soddisfazione per l’intensità delle lectiones, la grande capacità comunicativa dei relatori, il crescente flusso di pubblico nonostante le temperature roventi e la ripartenza dei contagi. Il Festival non si è mai fermato, neppure nell’annus horribilis della pandemia, e si conferma come una manifestazione che è sempre più attesa e apprezzata nella sua vocazione nomade. Elemento questo che ne segna l’unicità».