In arrivo tre appassionanti e imperdibili appuntamenti per il pubblico della XVI edizione del Festival Filosofi lungo l’Oglio, diretto da Francesca Nodari, che chiudono il primo mese della maratona itinerante del pensiero, quest’anno nel segno di Eros e Thánatos e in programma fino al 23 luglio. Il 28, 29 e 30 giugno in arrivo Alberto Casadei, Telmo Pievani per la prima volta al Festival, e il grande talmudista Haim Baharier già noto agli amanti e frequentatori assidui della manifestazione.
Lunedì 28 giugno a Orzinuovi (Bs), presso l’area spettacoli del retro della Rocca S. Giorgio, il dantista Alberto Casadei incontrerà il pubblico su “Eros-Beatrice-Thanatos”. Un intervento fortemente voluto dalla direzione scientifica per celebrare, declinando il tema della Kermesse, il settecentenario della morte del Sommo Poeta.
Casadei è laureato presso la Scuola Normale Superiore di Pisa ed è professore ordinario all’Università di Pisa. Si occupa di didattica nelle scuole superiori e all’università, tenendo lezioni e conferenze in Italia e all’estero.
Scrive per le principali riviste di letteratura italiana, fra cui «Italianistica» e svolge anche attività di critico militante di poesia e di narrativa per diversi periodici. Tra i suoi studi dedicati a Ludovico Ariosto e al poema cavalleresco rinascimentale: Il percorso del Furioso, Il Mulino 1993, nuova edizione 2001, vincitore del premio “C.Angelini” dell’università di Bologna; La fine degli incanti, Franco Angeli 1997; e Ariosto: i metodi e i mondi possibili, Marsilio 2016. Sulla letteratura del Novecento ha scritto: Prospettive montaliane. Dagli «Ossi» alle cose ultime, Giardini 1992; La critica letteraria del Novecento, Il Mulino 2001, nuova edizione 2008; Il Novecento, Il Mulino 2005, nuova edizione 2014. Sulla storia del romanzo contemporaneo, ha pubblicato Romanzi di Finisterre. Narrazione della guerra e problemi del realismo, Carocci 2000. Inoltre, ricordiamo: il romanzo La domenica di questa vita, Pietro Manni 2002; le raccolte di poesie I flussi vitali, Editing 2005; Genetica, Aisara 2008; Le sostanze, Atelier 2011; Ritratto di Fenoglio da scrittore, Ets 2015; Biologia della letteratura. Corpo, stile, storia, Il Saggiatore, 2018. Recentemente, ha pubblicato studi danteschi: Dante. Storia avventurosa della Divina commedia dalla selva oscura alla realtà aumentata, Il saggiatore, 2020; Dante oltre l’allegoria, Longo Angelo, 2021.
A lui il compito di affrontare il trittico: “Eros-Beatrice-Thanatos”. Nella sua opera giovanile intitolata Vita nova Dante crea il mito di Beatrice, che in apparenza certifica l'esistenza di una donna-angelo, mandata appositamente da Dio per mostrare "miracoli" e per proporre salvezza. Ma prima di arrivare a questa definizione, una donna 'beatrice' (non ancora come nome proprio) provoca invece un'intensa passione erotica, segno comunque di un forte affetto. E dopo la chiusura del libro, Dante si trova comunque a fare i conti con la morte, Thanatos, che intanto si era già impossessata di Beatrice e aveva di nuovo lasciato il campo alla forza di Eros attraverso altre donne. La grande poesia della Divina commedia nascerà da questa contraddizione e da questi continui cambiamenti di stato d'animo, fino a quando Beatrice non si presenterà nel Paradiso Terrestre per sanare una volta per tutte le ferite di Eros e di Thánatos nel Dante finalmente pronto per salire alle stelle.
Martedì 29 giugno, nella suggestiva cornice di Villa Morando a Lograto (Bs), sarà la volta del filosofo evoluzionista Telmo Pievani, per la prima volta ospite del Festival Filosofi lungo l’Oglio, con una lectio che trae spunto dal suo ultimo volume: Il romanzo della finitudine: note su Camus e Monod.
Telmo Pievani è Ordinario di Filosofia delle Scienze Biologiche presso il Dipartimento di Biologia dell’Università degli studi di Padova. Dal 2017 al 2019 è stato Presidente della Società Italiana di Biologia Evoluzionistica, il primo filosofo della scienza a ricoprire questa carica. Filosofo della biologia ed esperto di teoria dell’evoluzione, è autore di pubblicazioni nazionali e internazionali nel campo della filosofia della scienza, fra le quali: Introduzione alla filosofia della biologia, Laterza 2005; Creazione senza Dio, Einaudi 2006, finalista del Premio Galileo e Premio Fermi; Nati per credere (con V. Girotto e G. Vallortigara), Codice Edizioni 2008; La vita inaspettata, Cortina 2011, finalista del Premio Galileo e Premio Merck Serono; Homo sapiens. La grande storia della diversità umana (con L.L. Cavalli Sforza), Codice Edizioni 2011; Introduzione a Darwin, Laterza 2012; Homo sapiens. Il cammino dell’umanità, Atlante dell’Istituto Geografico De Agostini 2012; Anatomia di una rivoluzione, Mimesis 2013; Evoluti e abbandonati, Einaudi 2014; Libertà di migrare (con V. Calzolaio), Einaudi 2016; Come saremo (con L. De Biase), Codice Edizioni 2016; Homo sapiens e altre catastrofi, Meltemi 2018; Imperfezione. Una storia naturale, Cortina 2019; Finitudine. Un romanzo filosofico su fragilità e libertà, Cortina 2020. È socio di importanti società e accademie scientifiche italiane, fa parte del Comitato Etico della Fondazione Umberto Veronesi e dell’Editorial Board di riviste scientifiche internazionali come Evolutionary Biology, Evolution: Education and Outreach e Rendiconti Lincei per le Scienze Fisiche e Naturali. Dal 2020 è co-direttore scientifico della collana “Scienza e Idee” di Raffaello Cortina Editore. Dal 2018 fa parte del Comitato Editoriale dell’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani. È direttore del portale Pikaia, insieme a N. Eldredge, dirige il progetto enciclopedico Ecosphera - Il futuro del pianeta di UTET Grandi Opere, collabora con i principali festival della scienza italiani, ha diretto importanti mostre scientifiche internazionali. Dal 2014 è nel Consiglio Scientifico Internazionale del MUSE di Trento. Autore di libri anche per bambini sull’evoluzione, insieme alla Banda Osiris e a Federico Taddia è autore e attore di progetti teatrali e musicali a tema scientifico, come “Finalmente il Finimondo!” (2012), “Il maschio inutile” (2015) e “AquaDueO” (2018) e su Radio24, ha condotto Terra in vista. Collabora con Il «Corriere della Sera» e con le riviste «Le Scienze», «Micromega» e «L’Indice dei Libri».
In occasione del suo incontro “Il romanzo della finitudine: note su Camus e Monod”, Pievani partirà dall’idea che lo scrittore Albert Camus non sia effettivamente morto nell’incidente del 4 gennaio 1960. Un suo grande amico, il genetista Jacques Monod, va a trovarlo in ospedale. Stanno scrivendo un libro insieme. Leggono le bozze, ricordano le avventure durante la Resistenza a Parigi. Nel segno del disincanto, prende forma una visione del mondo. La scienza ha svelato la finitudine di tutte le cose: dell’Universo, della Terra, delle specie, di ognuno di noi. Come trovare un senso all’esistenza accettando la nostra finitezza? Camus e Monod passano in rassegna le possibilità laiche di sfidare la morte. L’investigazione diventa un giallo filosofico. Forse la finitudine non implica nichilismo, ma al contrario solidarietà, rivolta, ovvero una vita piena. In un gioco raffinato di fatti e finzioni, finitudine è la storia della vera amicizia tra due Premi Nobel, un dialogo avvincente, un libro dentro un libro. Dopo il successo di Imperfezione, Telmo Pievani torna con un testo sorprendente che affronta con poesia un tema filosofico e scientifico che ci tocca tutti da vicino.
Mercoledì 30 giugno, nella splendida cornice della Basilica S. Maria Maggiore a Bergamo, tornerà al Festival il grande talmudista Haim Baharier per un nuovo, atteso e appassionante intervento al Festival.
Nato a Parigi nel 1947 da genitori ebrei di origine polacca - entrambi passati attraverso l’orrore di Auschwitz – ha compiuto studi scientifici in Francia e negli Stati Uniti. È stato allievo di Emmanuel Levinas, uno dei maggiori filosofi del Novecento, di Léon Askenazi, il padre della rinascita del pensiero ebraico in Francia e del Maestro Israel di Gur. Fin da piccolo ha incontrato figure di altissimo livello da Albert Einstein a Monsieur Chouchani, clochard geniale apparso nella Parigi degli anni Cinquanta e poi misteriosamente svanito nel nulla. All’apparenza un clochard era in grado di stupire chiunque per la sua sapienza enciclopedica, che lo rendeva capace di spaziare da un capo all’altro dello scibile. A quel clochard poliglotta, maestro insigne del talmud, Baharier dedica La valigia quasi vuota in un racconto teso tra una biografia impossibile – quella di Chouchani – e un’autobiografia involontaria fatta di luoghi, incontri, persone, aneddoti, insegnamenti. Matematico e psicoanalista, è tra i principali studiosi di ermeneutica biblica e di pensiero ebraico. Interviene come visiting professor in diverse facoltà italiane ed estere e in summit mondiali. Gli interventi e i percorsi di formazione da lui elaborati si ispirano alla saggezza biblica e si fondano sull’approccio ermeneutico. Ha tenuto numerosi cicli domenicali di lezioni al Teatro Dal Verme di Milano che hanno registrato ogni volta il tutto esaurito. Tra i suoi libri ricordiamo: Le dieci parole. Il decalogo come non lo hai mai sentito raccontare, Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo 2011; I fini ultimi. La cura responsabile, Asmepa Edizioni, Bologna 2012; Il tacchino pensante, Garzanti, Milano 2008; Qabbalessico, Giuntina, Firenze 2012; La valigia quasi vuota, Garzanti 2014; La Genesi spiegata da mia figlia, Garzanti, Milano 2015; Generare è rispondere o domandare?, intr. e cura di F. Nodari, Mimesis 2021; Il cappello scemo, Garzanti, Milano 2021.
Haim Baharier tenterà di rispondere ad un interrogativo che ha fatto risuonare ripetutamente la sua eco nella storia del pensiero: “Thánatos è il nulla?”. Secondo il commento midrashico alla Genesi, nel rifugio di Eden vigeva l'amortalità di Adamo ed Eva. A seguito della deriva halakica che portò la coppia a trasgredire il divieto del creatore, seguì l'esilio. La tradizione, come trasmissione, si sostituì all'amortalità. Se la morte non è il nulla, Thánatos e Eros non si contrappongono. L’evento sarà anche l’occasione per presentare al pubblico il V volumetto, fresco di stampa, della collana del Festival denominata «Chicchidoro» H. Baharier, Generare è rispondere o domandare? (Mimesis 2021), con un’ampia introduzione di Francesca Nodari. Sarà presente l’editore, Roberto Revello.
Tutti gli incontri si terranno, come di consueto, alle ore 21.00, e saranno ad ingresso libero. Si potrà accedere fino a esaurimento posti, nel rispetto delle normative anti-Covid. Per maggiori informazioni si consiglia di andare sul sito: www.filosofilungologlio.it
Il Festival Filosofi lungo l’Oglio è stato insignito anche nel 2021, dopo sei anni consecutivi, della prestigiosa medaglia del Presidente della Repubblica ed è l’unico Festival di Filosofia ad aver ricevuto per tre volte consecutive il marchio europeo Effe Label 2019-2021, progetto sostenuto dalla Commissione Europea e realizzato da EFA, Associazione dei Festival Europei per premiare l’impegno artistico e la capacità di coinvolgere le comunità locali che guardano all’Europa.
Il Festival si avvale dell’Adesione del Prefetto di Brescia e ha ottenuto il Patrocinio delle Province di Brescia, Bergamo e di tutti i Comuni coinvolti. Sponsor: BCC di Brescia, Cogeme SPA, Fondazione Cariplo, Fondazione Cogeme, IME, Consorzio Franciacorta, Fondazione ASM, Sabrina Lombardi – Amministrazioni immobiliari.