Il riferimento è alla nozione di gratuità, «concetto che al contrario più che a un fruire senza corrispondere alcunché rinvia a un dare senza alcuna pretesa di contraccambio», centro nevralgico attorno a cui graviterà l'undicesima edizione del festival «Filosofi lungo l'Oglio», che da stasera entrerà nel vivo di un lungo viaggio estivo articolato in 23 lezioni magistrali che fino al 17 luglio illumineranno di cultura e riflessioni neurostimolanti le notti bresciane,
dalla Bassa alla Franciacorta passando per la città.
L'OBIETTIVO? Declinare il concetto di gratuità nei suoi molteplici aspetti, attraverso le voci di alcuni tra i più illustri esponenti del pensiero filosofico contemporaneo. Come
Domenico De Masi, protagonista oggi alle 21.15, all'auditorium San Fedele di Palazzolo sull'Oglio, con la relazione «Una semplice rivoluzione». Classe 1938, De Masi è professore emerito di Sociologia del lavoro all'Università La Sapienza di Roma, nonché fondatore della S3 -Studium, società di consulenza organizzativa, di cui è direttore scientifico. Ha elaborato il suo paradigma partendo dal pensiero di maestri come Alexis de Tocqueville, Carlo Marc, Daniel Bell, André Gorz, Alain Touraine, Agnes Heller e approdando a contenuti originali in base a ricerche sul mondo del lavoro. Il suo pensiero si basa sull'idea che dalla metà Novecento l'azione congiunta del progresso tecnologico, dello sviluppo organizzativo, della globalizzazione, dei mass media e della scolarizzazione abbia prodotto un tipo nuovo di società incentrata sulla produzione di informazioni, servizi, simboli, valori, estetica. Riflessioni raccolte in una produzione bibliografica ampia e variegata. Fra i volumi più recenti, «Le parole del tempo» (2015) e «Come sarà la città tra 10 anni?» (2016). Molti dei suoi libri sono stati tradotti in Brasile, dove gli è stata conferita la cittadinanza onoraria di Rio de Janeiro, il titolo di Commendatore dell'Ordine del Rio Branco e la medaglia al merito Anita Garibaldi.