Prof.ssa Nodari,come è avvenuto l’incontro con il prof. Casper?
Nel suo paese dell’anima, a Whitnan, le terapie funzionano. Il professore sta meglio. Ha promesso di essere con noi, il prossimo giugno, compatibilmente con il suo stato di salute. Casper ama i bresciani, ricorda molti volti, tanti paesi. Ha il nostro Festival nel cuore. Trascorrere con lui quindici giorni,in un autentico seminario personale, è stato un privilegio. Vivere nella sua classe, nella sua casa, nel suo villaggio a contatto con le sue riflessioni fisiche, ascoltare il mondo che lo circonda, camminare in chiese e contrade, è un’esperienza indimenticabile. Da donare al popolo del Festival e del ciclo della Shoah.
Quindici giorni con il pensatore dall’anima cattolica intrisa d’arte, un banco di scuola tutto per sé...
Il prof. Casper detiene la grazia della profezia, parla di ragioni che non si raggiungono se non con la ricerca di una spiritualità nota a chi la esercita per concessione e amore particolare dello Spirito. Mi ha istruito sulla questione del Tempo. Ore e ore a inserire l’orologio nel seme dell’avvenire. Il Tempo, per Casper, è la scansione umana per avanzare verso il Signore, la garanzia di una democraticità egualmente distribuita per l’approdo alla liberazione del corpo e alla salita dell’anima.
Casper, dunque, se appena potrà, verrà da noi. Intanto lei si gode il premio «Effe Label » ricevuto a Parigi...
Si tratta diun progetto pilota promosso dalla Commissione Europea per il sostegno alla cultura filosofica. Le do una bella notizia: noi del Festival dei Filosofi lungo l’Oglio siamo i soli italiani indicati sulla Guida dei Festival d’Europa. Una bella soddisfazione, no?
Sul fronte degli eventi della Fondazione Filosofi lungo l’Oglio, come va l’organizzazione della semina culturale 2016?
Nella prossima edizione il temadel Festival è la Gratuità. Ho ricevuto proprio l’altro ieri la notizia della presenza del prof. Massimo Cacciari. Dice: «Il 21 giugno ci sarò». Ora decidiamo il posto. L’agenda della stagione estiva dei Filosofi lungo l’Oglio è praticamente pronta. Al via il 5 giugno, apre il prof. Domenico De Masi.
E la Shoah?
Per quanto riguarda il ciclo invernale della Shoah, apre il 3 febbraio e chiude il 6 marzo. I relatori saranno donne. Testimoni di una prigionia oltre il male. Si tratta di donne straordinarie come Elena Ottolenghi e Paola Viti Finzi, rispettivamente classe 1929 e 1932; la scrittrice Paola Fargion e Anna Foa, una delle maggiori storiche contemporanee. La rassegna vedrà coinvolti i Comuni di Chiari, Orzinuovi (dove avverrà la chiusura, nel Giardino dei Giusti), Rovato e Flero.
Davvero ben mirata la scelta di queste signore del dolore e della memoria al ciclo della Shoah...
Impareremo ad amare attraverso i cicli sconfinati della loro resistenza alla dittatura nazista. Attraverso la forza di ricominciare.Di continuare, 70 anni dopo, a certificare la testimonianza del coraggio per la libertà e l’anelito ai diritti. Testimoni dirette, queste impareggiabile nobili donne con visioni, toni, ritmi e odore del lager ancora addosso. Come le ferite inferte dagli aguzzini. Ferite fisiche e ferite incardinate nella mente. Nel posto in cui non si dimentica, dove si accresce l’indignazione da consegnare alle nuove generazioni. Perché non dimentichino e agiscano coerenti, in intelletto e ordine costituzionale.