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Giovedì, 18 Giugno 2015 17:32

Cacciari: «La filosofia è una medicina che riguarda la vita concreta dei giorni»

SARNICO. Cacciari andrebbe studiato, antropologicamente, come si dice ormai su tutto, anche sui sacchetti di pop corn fuori scadenza.

Massimo Cacciari - nell’altra sera, martedì di pioggia, «allo sbarco dei Filosofi lungo l’Oglio, a Sarnico, terra di Bergamo », per stare su una dizione arrembante e bella della presidente-direttore scientifico, Francesca Nodari - chiama un migliaio di persone stipate nella chiesa di San Martino Vescovo.
In terra di confine. Terra di confine, lago d’Iseo, a trattare di «Filosofia medicina della mente». Vengono da ogni paese delle due province, da città vicine. Cacciari arriva con una chioma folta, nerissima, mostra il suo carattere a riccio, per via di quel tipo di antipatia che vira sulla simpatia, poiché gli opposti, alla fine, si incontrano. Parte subito in quarta, «userò un approccio didattico - assicura - evitando pluri-citazioni », e dopo tre quarti d’ora di un uso accattivante sull’etimologia della parola «mentis, da cui medicare, misurare, pensare », è preso dal vortice di Platone, Aristotele, Spinoza, Kant, Schopenhauer. Prima, saluti al sindaco Giorgio Bertazzoli, grazie al parroco don Vittorio, l’uomo della salvezza dal cielo di pioggia, cappello al Vice Prefetto Vicario di Brescia, Salvatore Pasquariello. Nessuno fiata, tutto è in ascolto secondo una misteriosa educazione oltre il livello medio vissuto. Perché Cacciari è Cacciari, emotivamente personaggio, certo non da cotta sentimentale, invece di riflessione acuta con gli spigoli dovuti. Il Professore scuote l’etimologia e viene avanti sulla lezione: «Medicina e mente sono la stessa parola, radice comune di meditare e misurare, mettere in relazione. Dunque un meditare medico...».
Il «meditare medico».«Meditare medico» porta al tema della cura, sull’interesse all’altro, per cui non meditiamo fino a quando non ci prendiamo cura dell’altro. Il primo passo della filosofia è curare con la parola, usarla bene altrimenti si fa del male. La Logica serve alla vita, altrimenti non serve, è vuota.
La meraviglia. «La filosofia - continua Massimo Cacciari - assume la responsabilità della meraviglia, cioè del tremendo privilegio di prendersi cura dell’altro, di non rimanere solitari. Del resto, da soli si raggiunge il massimo livello di chiamata degli altri, degli altri pensieri, dei nostri demoni, delle nostre passioni. Occorre, invece, un medico-filosofo capace di rendere chiaro l’accesso all’anima. Un accesso pulito per scrutare l’idiozia di chi crede di poter vivere da solo. Come nell’idiozia del sogno: al destarsi sitorna al desiderio dell’incontro. Risveglio come primo chiarore di altruismo.

Informazioni aggiuntive

  • autore: Tonino Zana
  • giornale: Giornale di Brescia

Le Video lezioni

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