«Brava Francesca», hanno dichiarato, Andrea Arcai, assessore alla Cultura di Brescia, Ilario Bertoletti, direttore della Morcelliana e della Scuola, noi del Giornale di Brescia, Eugenio Massetti editore anche di questa ultima raccolta sulla «Felicità » e «La fecondità delle virtù». Il cui autore, il patron della festa della filosofia e quindi dei 7mila militanti dell’estate appena passata, il prof. Salvatore Natoli, ha risposto alle domande amiche di Ilario Bertoletti con un’arsretorica magistrale e una chiarezza incalzante fino a raggiungere la popolarità della sua analisi. Fino a rendere la filosofia intorno alla felicità, accessibile e amicalmente critica.
Così Natoli, per simpatia e un ragionamento non troppo ironico, è stato invitato a presiedere il prossimo governo dei filosofi, avendo bisogno noi, forse, più di filosofi a che di economia, più di Kant che di Marx. E si era almeno un centinaio, anche l’altra sera, nel salone della vetrata del palazzo Martinengo di Villagana, per assistere alla presentazione delle sintesi in libro delle lezioni avvenute, questa estate, intorno alla natura della felicità, esposte nei palazzi, cascine, piazze, aie della Bassa, lezioni di Augè, De Monticelli, Givone, Demetrio, Massarenti, Donà, Casper, Bodei, Natoli, Vannini, Rita Parsi, Fabris, con la sottolineatura della riflessione, appunto, di Salvatore Natoli ne «La fecondità delle virtù». E il pubblico, in giornate scure in cui si ha bisogno di felicità ed essa pare allontanarsi man mano ne evochi la necessità e la nostalgia, è rimasto attentissimo e ha manifestato fedeltà al patto di riflessione e di ascolto espresso da questo festival dalla direttrice Francesca Nodari, grazie alla sua passione e ai suoi studi, conquistando di fatto una leadership culturale a cui aderiamo in tanti. Incalzato da Ilario Bertoletti, il prof.Natoli, ha ricordato che la connessione trascurata tra filosofia e fecondità della virtù è una delle ragioni che ci porta all’infelicità. E in un empito, esplicato razionalmente, per uno stare al mondo secondo una tensione buona e relazionata, Natoli ha suggestivamente argomentato che la felicità non ce la toglie neppure il dolore per via della nostra fecondità e perciò la felicità diviene la capacità di saper sbocciare... La felicità come lievito, che fa crescere la pasta, la felicità come parola...».
E Ilario Bertoletti ha rilanciato la felicità della lettura, quel particolare status di confidenza con la parola scritta del libro che ti isola e insieme ti congiunge con un mondo meraviglioso di sentimento e di ritorno al meglio di sè. Francesca Nodari, ambasciatrice molto attesa di una cultura filosofica, insieme divulgativa e scientifica, ha annunciato la nuova parola chiave del prossimo anno:sarà «Dignità» e si unirà agli altri temi ragionati negli anni precedenti, (stagioni della vita, geografia delle passioni, vizi e virtù, destino, corpo, felicità), cogliendo il settimo anno di un evento eccellente. Andrea Arcai ha riconfermato la suavicinanzaal «Festival dei filosofi sull’Oglio», ha raccomandato di non uscire troppo dai confini della Bassa, come anche noi avevamo ipotizzato- e cioè un festival dal Tonale a Villagana per migliaia di figli della civiltà del fiume,di una comunità fresca e non liquida, scorrevole e non debordante. Meglio rimanere avvistabili, non fuori tiro, ha suggerito Andrea Arcai, confessando una ammirazione per il festival, una stima per la dott. Nodari e per la bravura del prof. Natoli.
Rimane il mistero del successo, la possibilità di tradurre profondamente questa strabiliante attitudine alla filosofia, questa tensione all’essere nella stagione dove l’avere turba il sonno. Insomma, lo spread rischierebbe di soccombere nel cuore della fecondità virtuosa dell’essere. Mica paglia. Mica estetica di seconda mano. Una invisibile incursione dell’innocenza. Tendiamo l’animo. Non ci sono costi di commissione. È gratis.