Stasera alle 21, a Gardone Val Trompia, nel cortile di Villa Mutti Bernardelli, la teologa cremonese Isabella Guanzini interverrà con una lectio dal titolo: Desiderio di luce. Così anticipa la teologa: «Il bambino che ha paura del buio è perdonabile; la vera tragedia della vita è quando gli uomini hanno paura della luce. Anche nel nostro tempo di crisi delle certezze e della chiarezza, sembra prevalere una inspiegabile attrazione per il chiuso e si imponga, più forte che mai, la tentazione di restare nel buio della caverna, come gli schiavi ne La Repubblica platonica. Forse, proprio oggi, occorre invece scegliere di venire allo scoperto, di esporsi alla luce come fanno le piante, lasciando che la vita irrompa e si sviluppi oltre ogni angoscia. Perché ogni desiderio di luce, come afferma Simone Weil, produce luce, e nessuno sforzo di attenzione e di presenza al mondo resta senza effetto».
Domani sera, sempre alle 21, a Villa Badia di Leno, saranno protagonisti Marino Niola ed Elisabetta Moro, con un intervento dal titolo: Baciarsi. «Il bacio possiede significati politici e sociali, reazionari o rivoluzionari, inclusivi o esclusivi.
Vi è anche la paura del bacio come simbolo dell'endiadi contatto-contagio costitutiva dell'ambiguità e al tempo stesso della necessità di quel corpo a corpo che è la base della sociabilità umana. E così, proprio mentre il bacio fa paura, come simbolo di un contatto che può essere un contagio, riteniamo che sia venuto il momento di parlarne. Questo schiocco di labbra è un esempio costitutivo dell'ambiguità e al tempo stesso della necessità di quel corpo a corpo che è la base della sociabilità umana».