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Domenica, 19 Novembre 2023 09:06

Fede e filosofia unite dallo sguardo sull'altro

Fede e filosofia unite dallo sguardo sull'altro Fede e filosofia unite dallo sguardo sull'altro DiocesidiCremona.it

«Abbiamo bisogno dell'incontro con l'altro». Questa la necessità espressa dalla professoressa Francesca Nodari, presidente della Fondazione «Filosofi lungo l'Oglio», durante la nuova puntata di Chiesa di casa, il talk di approfondimento diocesano oggi in tv alle 12.15 su Cremona 1 (e disponibile sui canali social diocesani), dedicata alla Giornata mondiale della filosofia, celebrata lo scorso 16 novembre.

«Spesso pensiamo alla riflessione filosofica come a qualcosa di disincarnato ha spiegato Nodari ma non è così. La relazione con l'altro ci mette in discussione, ci provoca, e fa nascere delle domande. Già questa è filosofia». Il focus della puntata, infatti, è stato posto sulla concretezza, sul valore che la speculazione filosofica può avere nel quotidiano. 12 professoressa Chiara Ghezzi, docente di filosofia al liceo Manin di Cremona, ha sottolineato a sua volta lo stretto legame tra filosofia e vita. «Quando parlo ai miei studenti porto sempre come esempio quello dei bambini: i loro "perché?", uniti ai "per che", sono la più bella testimonianza del fatto che siamo naturalmente portati a fare filosofia, che è poi l'arte delle domande, non una semplice materia scolastica». La domanda, l'interrogativo si pone allora come cardine del pensiero e della riflessione. «Mi pare molto interessante ha evidenziato don Emanuele Campagnoli, dottorato in filosofia e docente presso l'Istituto superiore di Scienze religiose "Sant'Agostino " far notare che ci si interroga quando si viene toccati dalla realtà. Questo aspetto testimonia, una volta in più, quanto sia forte il legame tra speculazione e concretezza, tra filosofia e relazione. Il mio incontro con la realtà, infatti, si confronta con quello dell'altro, perché anch'egli la abita. E dal nostro dialogo può nascere un nuovo modo di pensare, riflettere e agire». La relazione, l'apertura all'altro, dunque, diventa occasione per condividere non solo una linea di pensiero, ma anche un modo di approcciarsi alla realtà. «È l'esperienza che viviamo con il nostro annuale festival "Filosofi lungo l'Oglio" ha raccontato Nodari in cui i maggiori pensatori della nostra epoca ci aiutano a indagare un tema specifico. Nella nostra esperienza abbiamo notato che, se si gettano dei semi buoni, la filosofia diventa davvero cultura animi, come direbbe Cicerone. Oggi più che mai c'è un grande bisogno di senso: con la riflessione filosofica possiamo imparare ad indossare idealmente quegli occhiali che ci permettono di guardare alla realtà per ciò che è davvero». Una realtà che talvolta è ingiusta, non sempre accogliente, ma certamente abitata dai volti delle persone che la vivono. E secondo la riflessione di Levinàs è proprio il volto a essere il primo veicolo di incontro con l'altro e l'unico luogo in cui si possa fare esperienza dell'infinito. «Questo ci può aiutare, oggi, a recuperare il vero valore della persona secondo don Campagnoli tenendo però ben presente ciò che la differenzia dall'individuo. Quest'ultimo è un elemento della massa, mentre la persona è libera. Inoltre, la persona è irripetibile, unica, originale e creativa; l'individuo, invece, risponde a una forma, è la semplice espressione di una necessità». «Far comprendere tutto questo a degli adolescenti non è semplice ha concluso la professoressa Ghezzi ma cerchiamo di stimolarli ad un modo di pensare rivolto all'altro, capace di coglierne il valore, di confrontarsi con le sue idee, che possono essere diverse, senza attaccare la persona. Questo è l'esercizio di filosofia, e di vita, più bello che si possa fare».

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Chiesa di Casa. Filosofia: il pensiero incontra il volto dell’altro

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