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Sabato, 31 Dicembre 2022 18:03

Brescia 2023, è qui la festa «Buon anno della cultura»

A mezzanotte inizia l'anno della Capitale I messaggi d'auguri speciali di artisti e operatori culturali: «Momento magico per tutti e un'occasione da sfruttare»

Un brindisi a Bergamo Brescia Capitale della Cultura, con l'augurio che per la nostra città possano essere dodici mesi di arte e bellezza condivisi dall'intera comunità e vissuti guardando al futuro. È l'auspicio di chi con la cultura ci lavora cantanti, attori, registi, fotografi, galleristi... e dei responsabili delle maggiori realtà culturali cittadine che saranno in prima linea nel 2023. Abbiamo raccolto le loro voci e i progetti a cui stanno lavorando.

Verso la Capitale della Cultura
Inizia l'anno speciale di Brescia
Un impegno oltre il 2023 per coinvolgere i giovani e l'intera comunità

Un brindisi alla Capitale della Cultura. Con l'augurio che Brescia dismessi definitivamente i panni della «città del tondino» possa vivere dodici mesi di arte e bellezza condivisi dall'intera comunità. A partire dai giovani, quel pubblico del futuro a cui sarà dedicata particolare ttenzi o ne e dalle persone «fragili» per motivi di salute o di condizione sociale, per le quali la «cultura come cura» come recita uno dei punti su cui è costruito il programma di Bergamo Brescia 2023 può essere un'occasione di rinascita. È l'auspicio di chi con la cultura ci lavora (riportiamo alcune voci in questa stessa pagina) e dei responsabili delle maggiori realtà culturali cittadine che nell'imminente 2023 saranno in prima linea con una programmazione rafforzata ad hoc.

Teatro Grande. «Vorrei che l'anno di Capitale della Cultura fosse una festa per tutti, ma soprattutto per le comunità più fragili e per chi solitamente ha meno accesso alla fruizione culturale - commenta Umberto Angelini, soprintendente del teatro cittadino -. Mi auguro che il 2023 possa essere un momento sentito e goduto dall'intera comunità, e su questo auspicio noi stiamo lavorando chiarisce anche impostando la programmazione del nuovo anno in modo che tutti si sentano parte di Brescia attraverso musica e cultura. La città sarà una sorpresa anche per le città vicine: il 2023 può essere l'inizio della frequentazione da parte di altri cittadini. E il 2024 sarà ancora più importante».

Brescia Musei. Stefano Karadjov, direttore di Fondazione Brescia Musei, ha «due auspici, uno di carattere generale e uno specifico. Il primo è che questo grande evento affermi definitivamente la centralità della cultura nella definizione degli attributi principali che il pubblico nazionale e internazionale associa alla nostra città, in quanto una delle grandi realtà italiane per unicità, varietà del patrimonio e ricchezza delle collezioni museali. In subordine, che passi fortemente il concetto che la cultura è soprattutto il prendersi cura del proprio patrimonio identitario. In senso più specifico, il grande traguardo che ci prefiggiamo è di concentrare le priorità sulla figura di Giacomo Ceruti, pittore straordinario, smarcandolo dall'epiteto di Pitocch etto, e rilanciandolo quale grandissimo interprete dello spirito degli umili e dei nostri luoghi. Dopo averlo portato all'Ennitage lo scorso anno, a luglio 2023 saremo al Getty Center di Los Angeles con una mostra dedicata».

Centro teatrale bresciano. Anche Gian Mario Bandera, direttore del Ctb, guarda dentro e oltre il 2023 e la Capitale della Cultura. «L'aspettativa è che da un lato non rimanga un evento estemporaneo ma abbia poi una continuità per le attività culturali della città ri- flette Bandera e che sia il viatico per rafforzare il rapporto tra la comunità culturale e le istituzioni che fanno cultura. Dall'altro lato, auspico che sia la possibilità di intercettare un pubblico sempre più ampio, rivolgendosi in particolare ai giovani». Il Centro teatrale bresciano è in prima linea per Bergamo Brescia Capitale della Cultura. «Oltre allo spettacolo itinerante ispirato alle "Città Invisibili" di Calvino, alla "Città dei miti" in via Milano e alla nostra programmazione, in occasione dell'inaugurazione il 22 gennaio ci sarà, in collaborazione con A2A, il concerto di Simone Cristicchi e Amara».

LAURA MANTOVI - Attrice
«Installazione sul rapporto con il verde»
«La vera sfida di Bergamo Brescia Capitale della Cultura nel 2023 sarà riuscire ad essere internazionali senza tuttavia perdere di vista le peculiarità del territorio. Vorrei che il prossimo anno fosse anche l'occasione per sostenere la cultura e riflettere su tematiche e problematiche territoriali, come io ho cercato e cerco di fare con il mio teatro di approfondimento su temi sociali, come la legalità. Per il 2023 con Progetti e Regie ho preparato l'installazione "Il tempo di un respiro". Al centro c'è il rapporto tra Brescia e il suo patrimonio verde. Si parlerà di ambiente e delle risorse ambientali di un territorio che vive criticità su questo fronte».

BENNO ALBRECHT - Rettore Iuav, Venezia
«Rinnovare la tradizione urbanistica»
«Penso che l'anno della Capitale della Cultura possa costituire un'occasione per valorizzare finalmente il passato urbanistico, artistico e architettonico di Brescia, che sotto questo punto di vista mi riferisco soprattutto alla stagione degli anni 70-80 è stata molto d'avanguardia e propositiva. Sarebbe ora il momento di trasformare questa eredità in una grande opportunità per ripensare il disegno della città in maniera fattiva e rinverdire quella sua tradizione urbanistica, proponendo qualcosa di nuovo; un forte investimento per il futuro. Come rettore dell'Università Iuav, inoltre, per noi questa è un'importante possibilità di collaborazione con la città e le sue strutture accademiche».

DANIELE ALBERTI - Dir. artistico Le X Giornate
«Dovremo essere Capitale anche nel 2024 e 2025»
«La Capitale dovrà mostrare ciò che Brescia è, non ciò che la città non è: il rischio è quello di fare troppe cose. Essere Capitale infatti non si improvvisa, dobbiamo sottolineare la forza di un territorio estremamente creativo e produttivo. Siamo già una capitale, e dovremo esserlo anche nel 2024 e nel 2025: raccontiamo ciò che siamo, senza strafare né stravolgere la nostra immagine con operazioni chirurgiche non necessarie. Il mio auspicio è di essere consapevoli che siamo già capitale. Ho letto che siamo "la piccola cittadina più grande del mondo", e sono d'accordo. Positività, ottimismo ed entusiasmo devono guidarci».

LUCA MICHELETTI - Attore e regista
«Riflettere sulla centralità culturale»
«Auspico che il riflettore acceso sulla Capitale della Cultura porti il mondo a conoscere di più Brescia, i bresciani e la loro storia. Brescia non è così nota come Capitale della Cultura ma lo è per il suo patrimonio. Spero che sia anche occasione per la città stessa per riflettere sulla sua centralità nella scacchiera culturale italiana. E che i bresciani si rendano conto di quello che hanno in casa e di quanto la sua valorizzazione possa riscattare sul piano del futuro. Brescia ha dato i natali ad uno dei cuori pulsanti dell'avanguardia teatrale negli anni Settanta». Tra gli impegni del 2023, Micheletti reciterà nel «Misantropo» di Molière al Franco Parenti di Milano.

GIUSEPPE BERGOMI - Artista e scultore
«L'arte diventi qualcosa di quotidiano»
«Mi aspetto che le tante iniziative che verranno sviluppate siano un motore sufficiente per risvegliare dall'apatia generale nei confronti dell'arte. La mia speranza, forse un'illusione, è che l'anno in cui Brescia è Capitale possa dare origine a un rapporto più diretto e vicino con il pubblico. E che non rimanga un episodio legato a un evento determinato per poi voltare pagina, come spesso avviene, ma si trasformi in un'abitudine a considerare l'arte come qualcosa di quotidiano. Personalmente, sto lavorando a un progetto specifico per Bs-Bg Capitale della cultura in collaborazione con le istituzioni, di cui non posso però ancora svelare nulla».

MICHELE GAZICH - Musicista
«Un orizzonte d'ascolto straordinario»
«A Brescia e Bergamo si è sempre prodotta tanta cultura, senza però riuscire a farlo sapere. Personalmente ho sempre incontrato un orizzonte d'ascolto da parte di organizzatori e pubblico. Sono dunque felice che venga riconosciuto ciò che già si è fatto nelle nostre città e so che il 2023 porterà a ribadire ancora più efficacemente a livello di comunicazione la vocazione culturale. Ho un sogno per il quale lancio un appello: nel 2021 ho registrato al Vittoriale un concerto dedicato a D'Annunzio, con la violoncellista Giovanna Famulari e Marco Lamberti alle chitarre. Se si concretizzerà un appoggio finanziario, mi piacerebbe pubblicarlo nel 2023».

CAMILLA BARESANI Presidente Ctb
«Scoprire Brescia anche oltre i confini»

«Mi auguro che il 2023 faccia scoprire anche fuori Brescia che la città sta investendo non solo sul benessere, ma pure sullo sviluppo culturale. Negli ultimi vent'anni il profilo della città è cambiato molto. Prima era nettamente industriale e produttivo, ora emana cultura. Ma sostanzialmente lo sappiamo solo noi bresciani. L'aspettativa è che lo scoprano anche oltre i nostri confini. Tra i progetti più importanti per il Ctb c'è uno spettacolo itinerante ispirato a "Le città invisibili" di Calvino, con la regia di Fausto Cabra e la drammaturgia di Marco Archetti».

GIORDANO BRUNO GUERRI - Presidente Vittoriale
«Il Garda avrà un vero e proprio festival»

«Naturalmente questa è una grande opportunità per Brescia e Bergamo, che se la meritano. Tutto è stato organizzato bene con il solito attivismo che contraddistingue le due città. Dal canto nostro, come Vittoriale riproporremo il Festival GardaLo!, dal 26 maggio al 2 giugno, di cui quest'anno è stata realizzata l'edizione pilota e col quale vogliamo coprire ora la sponda bresciana del lago e una decina di Comuni gravitanti sul Garda, da Borgo Virgilio nel Mantovano a Gardone, Toscolano, Padenghe, Sirmione e così via. È un fatto importante perché non c'è un vero e proprio festival del Garda».

MARCO ARCHETTI - Scrittore e drammaturgo
«La città ha molto da prendere e da apprendere»

«Mi auguro che sia un anno capace di lasciare tracce e presupposti per il lavoro futuro. Presupposti affinché gli investimenti in cultura aumentino e con essi la partecipazione e gli spazi per nuove possibilità di sperimentare. La città ha molto da prendere e da apprendere, ma sarà possibile solo se si lavorerà in futuro in continuità con questa occasione, sapendo rilanciare e avendo le risorse per farlo». Marco Archetti ha curato la drammaturgia dello spettacolo itinerante ispirato a «Le città invisibili» di Calvino, per la regia di Fausto Cabra, che il Ctb proporrà tra giugno e luglio.

VITTORIO PEDRALI - Dir. artistico Teatro delle Ali
«Attenzione da estendere alla provincia»

«Auspico una Capitale della Cultura aperta, che dalla città si irradi verso la provincia. Al di là del contributo, variegato, che tutti i soggetti possono portare, il mio auspicio è che ci sia un'attenzione espansa verso la provincia. E che quest'ultima abbia la giusta valorizzazione e la giusta visibilità, come merita». Vittorio Pedrali prosegue guardando anche al di là del 2023: «Spero che ci sia una continuità, ossia che si riesca ad andare oltre il pur importantissimo appuntamento della Capitale della Cultura. Brescia può farcela, ma questo naturalmente dipenderà anche dalla comunità e dagli operatori culturali».

OMAR PEDRINI - Cantante e musicista
«Il nuovo anno porterà pure un nuovo disco»

«Che sia un anno di rinascita e riscatto per i miei concittadini e per il Brescia Calcio! Ma permettetemi di fare un po' il Savonarola, anzi, l'Arnaldo da Brescia. Quella del 2023 è una grande opportunità, ma allo stesso tempo temo l'eccessivo entusiasmo. Non vorrei peccassimo di hybris spesso dimentichiamo di citare Bergamo e soprattuto non vorrei che Capitale della Cultura diventasse una sagra. Purtroppo non sarò sul palco del concerto inaugurale, per mia scelta, ma nel 2023 uscirà dopo sei anni il mio nuovo disco: spero di godere della mia città in un anno importante, pur restando sempre sotto osservazione per il mio cuore malandrino».

STEFANO BOMBARDIERI - Artista
«Dimostreremo la vocazione artistica»

«Credo che l'anno che vede Brescia assieme a Bergamo Capitale della Cultura rappresenti una grande opportunità per la nostra città di dimostrare, una volta di più, la sua vocazione artistica e culturale. Ritengo che le iniziative messe in campo per il 2023 siano come un grosso upgrade sul lavoro che già da diversi anni ormai l'Amministrazione comunale assieme all'Assessorato alla Cultura stanno portando avanti, con l'obiettivo di rendere sempre più Brescia una città internazionale, in grado di creare attrazione e capace di accrescere il proprio appeal. L'augurio è che, negli anni a venire, dopo questa occasione speciale, Brescia continui a comportarsi come Capitale della Cultura».

FRANCESCO RENGA - Cantante
«Grande festa con il concerto inaugurale»

«Il 2023 non sta partendo benissimo, con la guerra alle porte e i nuovi casi di Covid, ma, come sottolineai durante il lockdown, dobbiamo puntare sul bel sentimento di comunità che abbiamo riscoperto: la mia città è molto sensibile. In quest'occasione, tengo a ribadire che i motivi per i quali ha scelto di fare nascere e crescere i suoi figli qui sono tanti e precisi. Brescia mi ha sempre protetto e coccolato, e partecipare al concerto inaugurale del 21 gennaio è un modo di condividere anche con gli altri talenti un momento di festa che sento molto. Brescia è sempre vista come "lavoro, economia, ricchezza, commercio", ma ora mostreremo la nostra sensibilità culturale».

RENATO CORSINI - Fotografo
«Tante iniziative in cantiere per il Macof»
«Il 2023 sarà in verità una specie di definitiva certificazione di un processo già in atto negli ultimi anni riguardante la vocazione culturale di Brescia. La città, prima famosa per il tondino, è diventata città d'arte e il nuovo anno sancirà l'ufficializzazione di questo cambiamento. Mi auguro che tutto ciò che si farà non si esaurisca lì, anche perché Brescia farà vedere tante cose. Con il Macof, Centro della fotografia, abbiamo in cantiere diverse iniziative: avremo ospiti eccezionali in sintonia con la straordinarietà dell'anno; confermeremo anche la rassegna dei fotografi bresciani che, nel 2023, declineremo tutta al femminile».

MASSIMO MININI Gallerista
«Arte orientale e poi altre mostre speciali»

«Sono noto per la mia vena polemica, ma questa volta polemico non sarò. Propongo un patto tra pubblico e privato col proposito di fare qualcosa, nel corso dell'anno, che rimanga per la città. È un'occasione che coinvolge tutti: sta a noi proporre iniziative che incrementino il livello culturale della città e che restino nel tempo. Per quanto mi riguarda, dovrei organizzare una grande mostra sull'arte orientale in collaborazione con l'associazione Carme nella chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, che sta per essere riconsegnata al pubblico; poi farò una serie di mostre speciali nel corso della stagione, tra cui quella dedicata a Giulio Paolini e Anish Kapoor».

FRANCESCA NODARI - Filosofi lungo l'Oglio
«Tanti nomi celebri e si parte con la sede»
«Come abitante della provincia ritengo che Capitale della cultura sia da estendere anche fuori delle mura cittadine a tutte le municipalità. Abbiamo un dovere di restituzione nei confronti delle nostre terre e dovremmo smettere di vedere la cultura come patrimonio immateriale perché per fare cultura ci devono essere le persone e le comunità. Per noi del festival Filosofi lungo l'Oglio, l'anno sarà connotato da una configurazione astrale in quanto festeggiamo i 18 anni: il festival diventa maggiorenne e ci saranno a celebrarlo nomi ancora più rilevanti, oltre al fatto che stiamo per partire con i lavori per la realizzazione della sede della fondazione».



Le Video lezioni

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