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Sabato, 26 Novembre 2022 06:52

«Con gli sforzi di tutti si può costruire un futuro migliore»

Francesca Nodari, filosofa e presidente della Fondazione Filosofi lungo l'Oglio Francesca Nodari, filosofa e presidente della Fondazione Filosofi lungo l'Oglio

Vanessa Ferrari: «Se ci crediamo davvero, possiamo superare ogni ostacolo» Roberta Morelli: «Le cose stanno cambiando». Ninì Ferrari: «Iniziative indispensabili»

Plauso all'unisono per «Bresciaoggi per la vita», l'iniziativa che il nostro quotidiano ha portato avanti questa settimana per raccontare l'attività di 5 associazioni che si prendono cura, in varie forme, delle donne e rivolta a raccogliere fondi da devolvere a queste realtà.

«È fondamentale continuare a parlare e a scrivere di violenza contro le donne e di tumori femminili: temi ancora un po' tabù - valuta Rebecca Pedesini, oncologa della Breast Unit del Civile -. Tante donne arrivano da noi tardi, per vergogna o paura: sanno degli screening, hanno le informazioni ma non si presentano, a volte lasciano crescere il tumore mettendo la testa sotto la sabbia. Il problema riguarda tutte, anche chi ha una certa cultura, ma è ancor più grave per le straniere per le quali dobbiamo trovare dei modi per agganciarle».

La sua collega Edda Lucia Simoncini responsabile della Breast Unit, concorda: «Quella di Bresciaoggi è una buona iniziativa: è sempre importante confrontarsi. Il dialogo tra donne rende più serene».

Donatella Albini, ginecologa e consigliera comunale con delega alla Salute, aggiunge: «Tutto ciò che attiene all'inviolabilità del corpo delle donne va raccontato; inviolabilità in contesto di violenza e medico, quando cioè il corpo è ferito dal bisturi. In entrambi i casi l'immagine corporea che la donna ha di sé cambia e cambia pure il senso del futuro. Raccontarlo con delicatezza e accuratezza dà senso di speranza».

Pure nel mondo politico «Bresciaoggi per la vita.» ha ricevuto parole di lode: «E bene continuare a parlare di questi terni soprattutto in maniera approfondita come ha fatto il giornale, che dato voce alle esperienze per permettere la comprensione del fenomeno - dichiara Ippolita Sforza, presidentessa della commissione Pari Opportunità in Loggia -: unirci nel racconto serve per conoscersi e per diffondere le informazioni sui servizi dedicati alle donne vittime di violenza o di tumori».

Di servizi parla pure l'assessora alle Pari Opportunità Roberta Morelli, convinta che «negli ultimi 10 anni le cose siano molto cambiate grazie all'impegno di tantissimi soggetti, come quelli che oggi, e sono 78, fanno parte della Rete interistituzionale contro la violenza. Ottimo raccogliere fondi perché i servizi vanno finanziati: la Rete prende soldi da bandi, in primis regionali. Sul biennio abbiamo messo 1,1 milioni di curo per pagare le professioniste dell'accoglienza, ma ci sono altre figure da sostenere e i soldi non bastano mai».

Ragionamento simile è quello della consigliera di Parità della Lombardia, Anna Maria Gandolfi: «I soldi servono ma serve anche far conoscere le opportunità: vedo che ancora non è conosciuta la figura delle consigliera di parità cui potersi rivolgere. Così come non è nota l'esistenza dell'associazione cerchio degli uomini' che lavora con i maltrattanti. Un altro problema è il sommerso, perché le donne che denunciano le violenza sono solo la punta dell'iceberg».

La consigliera di Parità della Provincia, Ninì Ferrari, aggiunge: «Al di là dell'aspetto economico iniziative come quella di Bresciaoggi sono indispensabili perché sottendono un progetto formativo della comunità: dare spazio a temi come la violenza e la salute servono a sensibilizzare e ad educare in tutti gli ambiti».

Anche la vicepresidente della commissione Sanità e politiche sociali, Simona Tironi applaude al progetto: «È un'iniziativa lodevole, tanti la dovrebbero prendere ad esempio e non solo nel nostro territorio. In Lombardia sono presenti tantissime persone bisognose che necessitano di aiuto concreto. Il fatto che una testata come la vostra si metta a disposizione di chi aiuta gli altri è straordinario. Chi fa comunicazione e riesce a veicolare un messaggio così importante merita un plauso».

Approvazione pure da Alberta Marniga, presidentessa della Fondazione comunitàbresciana: «E giusto insistere nell'informazione contro le violenze alle donne e per la lotta ai tumori. Siamo con Bresciaoggi nell'appoggiare i progetti, come quello che abbiamo appena sostenuto relativo alle protesi tricologiche, che servono per le donne che perdono i capelli con la chemioterapia».

Francesca Nodari, presidentessa della Fondazione Filosofi lungo l'Oglio, come Bresciaoggi, ha affidato il suo messaggio alla scrittura con il libro «Storia di Dolores. Lettera al padre che non ho mai avuto». L'intenzione «è offrire alle donne la forza di dire basta e liberarsi dalle sabbie mobili della paura e dell'omertà».

Elogio anche da Clara Corno, presidentessa del Brescia calcio femminile: «Lo sport, e il calcio in particolare, hanno bisogno ancora di tanta sensibilizzazione contro gli stereotipi. Raccontare le storie fa entrare in empatia, permette la comprensione più profonda e può invogliare alle donazioni economiche. Credo che non si verrà ricordati per i soldi ma peri segni lasciati».

Applaude Elena Lazzari, preside all'Abba-Ballini, la scuola capofila della Rete delle scuole contro la violenza: «Continuare a parlarne è fondamentale, a partire dalle scuole, con modalità che mettano al centro l'agire dei giovani e che riescono a renderli protagonisti di un impegno collettivo come lalotta alla violenza di genere».

L'«ultimo» ok arriva da una campionessa del calibro di Vanessa Ferrari: «Sono felice che il Bresciaoggi abbia scelto di sostenere le donne attraverso questa raccolta fondi, un'iniziativa davvero valida che mira, a dare sostegno alle donne che si trovano a dover combattere contro situazioni difficili. Proprio a loro voglio dare un consiglio: credete in voi stesse, non fatevi abbattere dalle difficoltà, non smettete mai di lottare davanti alle sfide della vita: noi siamo in grado di superare ostacoli impensabili purché ci crediamo veramente».



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