Francesca Nodari ci introduce sulle tracce del pensiero di Emmanuel Lévinas con la lente interpretativa di Francesco Paolo Ciglia che cita: «solo la modalità speciale della voce di silenzio sottile riuscirebbe, secondo Levinas, a lasciar trapelare la figura non clamorosa, non imponente, non autoaffermativa, anzi, decisamente ambigua, e perciò esposta costitutivamente al sospetto e alla negazione di un Dio singolarmente umile, che si allea, in via del tutto preferenziale, con i vinti, con i poveri e con i perseguitati di questo mondo. Questo Dio, nella prospettiva del pensatore, pratica volutamente la dissimulazione della sua gloria smisurata».
Vero antidoto, possiamo affermare, ai veleni dei fondamentalismi! Ricordare/non dimenticare per la Memoria nostra e di... Dio. Al riguardo non mancano esempi biblici: nel libro di Giobbe (7,7 e 10,9) in un'esistenza che pare (co)stretta in un presente di vento e soffio, ed un futuro di ritorno alla polvere originaria. Ma vi è alternativa! Paolo De Benedetti con rara intensità, si concentra in poche importanti pagine (37-47), dedicate al tema per un Dio dalla sensíbilità verso tutte le creature. Per non dissolvere Dio dall'orizzonte della nostra vita, per non scivolare, in un altro tipo altresì `sottile' di fondamentalismo: l'oblio.
De Benedetti scrive: «ricordarsi di Dio nel quotidiano, nelle cose modeste e umili ha un'importanza unica poiché, in un certo senso, significa aiutare Dio a stare accanto a noi».
Fare ricordo nel presente per osare memoria di futuro è dunque l'invito che questo testo ci porg.
Paolo De Benedetti
La memoria di Dio
Introduzione e cura di Francesca Nodari
Edizioni Mimesis