«Ego cogito»: è questo il titolo della sua lectio magistralis. Classe 1944, veneziano doc nonché ex sindaco di Venezia, Cacciari è professore emerito di Estetica all'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano ed è considerato uno tra i più originali e fecondi pensatori contemporanei. Laureatosi nel 1967 in Filosofia a Padova con una tesi sulla Critica del giudizio di Immanuel Kant, nel 1980 diviene professore associato di Estetica all'Istituto di Architettura di Venezia, dove cinque anni più tardi diventa professore ordinario. Nel 2002 fonda la Facoltà di Filosofia dell'Università Vita - Salute San Raffaele a Cesano Maderno, che guiderà nel ruolo di preside fino al 2005.
Il suo percorso di ricerca si è concentrato principalmente sull'idealismo tedesco e sui sistemi dialettici, valorizzando la critica della metafisica occidentale propria di pensatori come Nietzsche e di Heidegger e seguendo la genealogia del pensiero nichilistico nei classici della mistica tardo-antica, medievale e moderna; sulla scorta della tradizione neoplatonica ha ripensato il tema dell'inizio oltre il Deus esse. Tra i numerosi riconoscimenti ricevuti durante la sua carriera, si ricordano la laurea honoris causa in Architettura conferitagli dall'Università degli Studi di Genova nel 2003 e la laurea honoris causa in Scienze politiche conferitagli dall'Università di Bucarest nel 2007.
Massimo Cacciari è anche tra i fondatori di alcune importanti riviste di filosofia, tra cui «Angelus Novus», «Contropiano», «il Centauro», e autore di un'ampia produzione letterario-saggistica; proprio nell'ambito della rassegna bresciana, con il libro «Il potere che frena» è stato insignito della sesta edizione del Premio Internazionale di Filosofia «Filosofi lungo l'Oglio. Un libro per il presente». L'appuntamento è a ingresso libero; domani si replica: sullo sfondo di Villa Mazzotti, a Chiari, interverrà infatti Umberto Curi («Il problema responsabilità»), giovedì sera a Manerbio toccherà ad Haim Baharier («Il giusto è un pesce che abita l’asciutto», il titolo del suo intervento), mentre venerdì sera a Orzivecchi sarà la volta di Donatella Di Cesare, che parlerà de «L’estraneità dell’Io e la via verso l’altro».