Vittime della persecuzione e dello sterminio nazisti furono sia gli uomini che le donne. Tuttavia, le donne sia ebree che non-ebree furono spesso soggette ad una persecuzione eccezionalmente brutale da parte del regime.
La serata intende indagare il delicato problema della femminilità negata durante la Shoah. Le autrici, Anna Foa, storica, e Francesca Nodari, filosofa, approfondiscono ciascuna dal loro punto di vista la messa in discussione e la violazione stessa del corpo femminile.
Questo con il costante richiamo a numeri, fatti, racconti delle sopravvissute, mostrando nel tremendum di ciò che è stato, la peculiarità della sofferenza e insieme della resistenza politica e morale. Il fatto stesso di prendersi cura della propria persona. di non lasciarsi andare, diveniva un imperativo così come il kiddush ha-hayym, la santificazione della vita, prendeva sempre più la forma di dare corso a ciò che E. Fackenheim chiamò il 614' precetto: sopravvivere per non dare una vittoria postuma a Hitler.
Di qui l'emergere di una stretta correlazione tra il generare e il ricordare riportando al centro del dibattito la singolarità delta deportazione femminile nei termini di una «ferita di genere».