In questa cornice lo studioso ha spiegato il concetto medievale del distacco dalle proprie passioni, dai propri desideri, dunque dall'egoità. Una filosofia che può tradursi nella realtà attraverso un «allenamento alla morte», esercitando la propria intelligenza al di là dei condizionamenti sociali e delle sovrastrutture.
«Soltanto andando oltre ogni bene relativo si può prospettare una morte felice, generatrice di vita più ricca e di più profonda conoscenza» ha spiegato Vannini, maggior studioso italiano di mistica speculativa e traduttore dell'intera opera, latina e tedesca, di Meister Echkart.
Un messaggio peculiare, considerato sopratutto l'ultimo anno vissuto. «In un anno complesso, quale quello appena trascorso, il festival ha saputo trasformare l'ostacolo in slancio ha sottolineato la direttrice artistica Francesca Nodari Il valore di queste iniziative è proprio quello di rilanciare, il valore e il senso della comunità, nonché il bisogno di ripartenza e di cambio di paradigma».