Classe 1945, studiosa di storia degli ebrei, figlia di Vittorio Foa e Lisetta Giva, Anna Foa ha avuto fin dall'infanzia rapporti stretti con l'ebraismo, ma si è «convertita» formalmente dopo i 40 anni, dopo un lungo periodo di preparazione e di approfondimento dei sacri testi, che è stato accompagnato da Elio Toaff, figura-simbolo dell'ebraismo romano negli ultimi decenni.
Già docente di Storia moderna all'Università La Sapienza di Roma, si è occupata tra l'altro di storia della cultura nella prima età, moderna, di storia della mentalità, di storia degli ebrei europei, di geografia degli insediamenti ebraici in Italia; tra le più acute testimoni della realtà ebraica del nostro tempo, con Anna Bravo è considerata tra le maggiori studiose della condizione femminile nella Shoah.
A LEI ANCHE il compito di introdurre e dialogare con Abraham Yehoshua, ospite d'eccezione, per la prima volta al Festival in collegamento streaming: uno dei più importanti scrittori e drammaturghi israeliani viventi, Yehoshua spicca anche tra gli intellettuali più vivaci dell'attuale panorama internazionale e si è sempre distinto per aver affrontato con impegno il rapporto della difficile convivenza tra i popoli nella complessità del dialogo interreligioso e culturale.
TRA GLI OSPITI della serata il regista Claudio Uberti, che farà alcune anticipazioni sul suo prossimo film intitolato "Bocche inutili - Donne senza nome". In fase di produzione, il lavoro trova il suo nucleo tematico nella femminilità negata nel contro-tempo della Shoah.