Anche il convento dell'abbazia di Santa Maria degli Angeli di Gardone Valtrompia, l'altra sera, deve aver corroborato, messo del suo cuore, anzi della sua anima, per consentire alla prof. Gabriella Turnaturi dì stupire con questa essenza di democrazia nell'amore, che avista, secondo i canoni di un'avventura sentimentale ottocentesca, sarebbe irrazionalmente anarcoide.
Insieme. Anche se, per stare comodamente dentro la parola del tredicesimo, magnifico Festival dei Filosofi lungo l'Oglio, «Insieme», la parità, l'eguaglianza, la fraternità dell'amore rimangono indispensabili. Si direbbe, che l'amore permane dentro la più folgorante intesa misticheggiante del razionale sposato all'irrazionale. Dunque l'amore si salva e salva. La direttrice-presidente del Festival, Francesca Nodari, ha portato a Gardone la carovana dell'amore filosofico.
Si è incontrata con altre carovane perfino inattese e il popolo colmo nell'abbazia si è mostrato come la somma di queste convergenze popolari, estive, filosofiche, intellettualmente tonificanti.
Nuove terre. Gabriella Turnaturi è adatta alla conquista di terre nuove; come Enzo Bianchi, qualche giorno fa, nella Cattedrale di Asola, ha vinto la terra mantovana, la Turnaturi e la Nodari hanno abbattuto le mura invisibili della valle delle armi.
La base ragionante dell'Amore Democratico, è stata la seguente: l'individualismo, fino a qualche decennio fa era una risorsa, il punto in cui una persona alimentava una differenza, una soggettività, il luogo da cui partire, pulitamente e in ricchezza di sentimenti, alla conquista della conoscenza e della tenerezza dell'altro.
Oggi, l'individualismo, invece, diviene sinonimo di grettezza solidaristica e chiusura al prossimo, si trasforma in un inutile e spocchioso narcisismo.
Rilke. Rilke aveva avvertito sui tentacoli dell'egoismo in amore e Baumann ricorda Gabriella Turnaturi avvolge tutto nel concetto, pure stravolto, di «società liquida»: «Di Baumann apprezzo l'analisi fino ad un punto, quando entra nell'amore; allora non può credere che anche esso sia liquido, sfuggente, immiserito nella effervescenza che sparisce nel sociale frenetico e cannibalico. L'amore, se vogliamo, resiste». Come resiste e vince, dunque l'amore?
Per una sintesi, spiega con passione raziocinante GabriellaTurnaturi, resiste se è in grado di unire fino a confondere le due origini, l'individualismo soggettivo e la tensione verso l'altro, se riesce, in buona sostanza, a rispettare dell'altro ciò che è riservatamente irraggiungibile e non pretende di leggergli dentro, di possederlo.
L'amore possiede, non si possiede. L'amore è un vincolo e rispetta la fedeltà se viene lasciato libero, non anarchico, rispettosamente, paritariamente nella diversità, la vocazione a unire, a mettere insieme, a gridare la convenienza di una alleanza non libertina, non indifferente, ma faticosamente senza fatica, libera e avvincente, la più durevole democrazia sentimentale in ogni tempo.