Skip to main content
L'antropologo francese dialoga con Marco Dell'Oro sulla fragilità della condizione umana nella globalizzazione.
In un modo appiattito sul proprio presente «il cui improvviso sorgere fa sparire il passato e satura l’immaginazione del futuro» come insegna l’antropologo Marc Augé, nell’era della cosmotecnologia il cui paradigma si chiama consumo e dove il confine tra reale e virtuale è assai labile, in un tempo in cui le fake news sono all’ordine del giorno, interrogarsi sugli stereotipi di genere allorché si parla di violenza contro le donne può essere un modo fattivo per contrastare, almeno in parte, il darsi di un pericoloso circolo vizioso. Negli ultimi dieci anni le donne uccise in Italia sono state 1.740, di cui 1.251 (il 71,9%) in famiglia. Solo nel 2016 ne sono state uccise 120 ed anche nel 2017 la media è di una vittima ogni tre giorni.
Inizieranno con una grande tavola rotonda le «Giornate della partecipazione», due giornate quelle di oggi, venerdi 20 e domani, sabato 21 ottobre, organizzate dal Comune di Brescia in sinergia con tutti e 33 i Consigli di quartiere cittadini. Proprio i quartieri, la strada che hanno percorso e i loro progetti per il futuro saranno al centro della due giorni che mira a sensibilizzare la cittadinanza sul tema della partecipazione ponendo l'attenzione sugli aspetti della vita quotidiana come pari opportunità, welfare, diritti civili e ambiente.
Perché non si deve dimenticare? La proposta di legge Fiano contro l'apologia del fascismo - già passata a Motecitorio e di cui si discuterà questa sera a Padernello - si connota, oltre che per le innovazioni rispetto alla Legge Scelba del 1952, per l'introduzione di un aspetto strettamente etico-morale. Non pare un caso che il proponente sia il figlio di un sopravvissuto della Shoah. Il padre dell'on. Emanuele Fiano, Nedo, matricola A5405, venne catturato a Firenze dalla polizia fascista il 6 febbraio 1944, rinchiuso nel carcere della sua città perché ebreo, successivamente trasferito nel campo di transito di Fossoli e deportato con undici membri della sua famiglia ad Auschwitz. Nedo sarebbe stato l'unico superstite. A lui si deve la testimonianza ininterrotta e dolorosa di quei tempi dove, davvero, pareva che Isacco fosse stato immolato.
Pagina 166 di 331

Le Video lezioni

Sul nostro canale youtube puoi trovare tutte le video lezioni del nostro Festival di Filosofia.