Giovedì 17 giugno presso l’azienda Le Vittorie a Villachiara (Bs) torna al festival Enzo Bianchi per un incontro molto atteso in cui affronterà il tema de “L’amore vince la morte”.
Enzo Bianchi, fondatore della Comunità Monastica di Bose, di cui è stato Priore fino al gennaio 2017, ha fondato nel 1983 la prestigiosa casa editrice Qiqajon che pubblica testi di spiritualità biblica, patristica, liturgica e monastica. A lui, tra i tanti i premi: nel 2013 Premio Internazionale della Pace; il Premio Grinzane Terra d’Otranto; il Premio Cesare Pavese; e il Premio Cesare Angelini per il libro Il pane di ieri (Einaudi 2008, ristampa 2017). Ha ricevuto la laurea honoris causa dall’Università degli Studi di Torino in Scienze politiche e dall’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche. È cittadino onorario della Val d’Aosta e di Nizza Monferrato. Scrive per «La Stampa», «la Repubblica», «L’Osservatore Romano», «Avvenire», «Famiglia Cristiana» e, in Francia per «La Croix», «Panorama» e «La Vie». Ha diretto fino al 2005 la rivista «Parola, Spirito e Vita» ed è membro della redazione della rivista internazionale di teologia «Concilium». Inoltre, è membro del comitato scientifico del Festival Filosofi Lungo l’Oglio. Esperto di mistica e spiritualità, è autore di commenti ai libri della Bibbia (Genesi, Cantico dei Cantici, Apocalisse). Tra le sue più recenti pubblicazioni, ricordiamo: Raccontare l’amore. Parabole di uomini e donne, Rizzoli 2018; Siamo tutti assetati. Gesù e la samaritana, San Paolo 2018; Il cammino di Emmaus. Parola ed Eucaristia, San Paolo 2018; Le ultime parole di Gesù. Sigillo di tutta la sua vita, San Paolo 2018; La vita e i giorni. Sulla vecchiaia, il Mulino 2018; L’arte di scegliere. Il discernimento, San Paolo 2018; «Non muri ma ponti». Per una cultura dell’incontro e del dialogo (con N. Galantino, G. Ravasi), San Paolo 2018; Discernimento e vita cristiana (con F. Artjušin, J. Behr, S. Brock e Aa. Vv.), Qiqajon 2019; Credere oggi (con L. Boella), EDB 2020.
Giovedì 17 giugno Enzo Bianchi parlerà de “L’amore vince la morte”. L'esperienza umana elaborata dalle diverse culture è giunta ben presto alla consapevolezza del legame fortissimo tra amore e morte (eros e thánatos) e la Bibbia ha colto con estrema lucidità l'inimicizia che regna tra loro, i due nemici per eccellenza: non sono tanto la vita e la morte a contrapporsi, bensì l'amore e la morte. La morte che tutto divora, che vince la vita, trova nell'amore l'unico nemico capace di resisterle: questa la buona notizia della Scrittura.
Non a caso, Franz Rosenzweig ci ricorda, rifacendosi al Cantico dei Cantici, «l’unica cosa che dell’amore possa essere detta, e-nunciata, rac-contata»: forte come la morte è amore (8,6).
Enzo Bianchi prende spunto dalle tre lettere di Giovanni per riaffermare con forza e originalità l'unità del credente e la forza di amare che viene dal fatto che "Dio è amore”.
Le lettere di Giovanni rispondono all'esigenza della prima comunità cristiana di difendersi dai falsi maestri e dalle concezioni dualistiche che ponevano una netta separazione tra lo spirito e la materia e minavano la verità dell'incarnazione del Figlio di Dio.
Venerdì 18 giugno a parlare sarà Maria Rita Parsi che torna in Lombardia dopo oltre un anno e mezzo dall’inizio della pandemia e che incontrerà, eccezionalmente, il pubblico del festival nel Piazzale della Biblioteca Comunale di Ghedi (Bs).
Maria Rita Parsi svolge da anni un’intensa attività didattica e di formazione come psicologa e psicoterapeuta presso Università, Istituti specializzanti e Associazioni private. Ha fondato e dirige la SIPA (Scuola Italiana di Psicoanimazione) e ha dato vita alla Fondazione Movimento Bambino Onlus, ora Fondazione Fabbrica della Pace e Movimento Bambino Onlus, istituzione culturale nazionale ed internazionale per la tutela giuridica e sociale dei bambini, per la diffusione della Cultura per l’Infanzia, per la formazione dei formatori. Nel 2012 viene eletta al Comitato ONU per i Diritti del Fanciullo, organismo con sede a Ginevra che ha il compito di verificare che tutti gli Stati aderenti alla Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti del Bambino ne rispettino gli obblighi. Dal 2016 è Membro della Consulta Femminile del Pontificio Consiglio della Cultura, presieduta da S. Em. Cardinal Gianfranco Ravasi. È coordinatrice e didatta presso la Scuola di Specializzazione in Psicoterapia ad orientamento umanistico: Psicoumanitas dal 2008 ad oggi. È stata insignita dal Presidente della Repubblica del titolo di Cavaliere al Merito della Repubblica. Scrive su quotidiani («Il Giorno», «Il Messaggero», «Il Resto del Carlino», «La Nazione»), periodici («Oggi», «Confidenze») e riviste anche specializzate («Riza Psicosomatica», «Educare 0-3»). È vicepresidente della giuria del Premio Internazionale di Filosofia/Filosofi lungo l’Oglio. Un libro per il presente. Ha pubblicato molte opere tra saggi, romanzi e ricerche. Per Mondadori ricordiamo: Fragile come un maschio, 2000; Amori imperfetti, 2004; Amarli non basta. Come comprendere il linguaggio misterioso dei nostri figli e riuscire a comunicare con loro (con A. Gangeri), 2015; Se non ti amo più. Quando lasciarsi diventa una risorsa per i figli, 2017. Tra le altre pubblicazioni recenti: Felici si può, con un’intervista di F. Nodari, Pagine 2018; Manifesto contro il potere distruttivo. Perché troppo spesso il governo delle famiglie e delle nazioni è in mano a chi rappresenta la parte peggiore o malata di noi (con S. Giannella), Chiarelettere 2019; Stepan detto Jesus, il figlio. Il romanzo dei bambini che vengono al mondo per salvarlo e per salvare i loro genitori, Salani 2020.
Il 18 giugno Maria Rita Parsi parlerà de “Il mito di Atlanta: la violenza contro le donne”. Nelle società europee delle migrazioni globali la violenza sulle donne è affrontata con la presunzione di un'efficacia universale dell'approccio occidentale e post-patriarcale ai diritti, alle libertà e alle modalità di riparazione delle violenze. Le differenze dei vissuti e dei significati culturali delle esperienze subite vengono interpretate in base alla vicinanza o lontananza rispetto ai saperi e alle culture egemoni, disattente rispetto ai loro stessi processi di riproduzione del dominio maschile.
In maniera ferma e perfino provocatoria, Maria Rita Parsi propone di sostituire il tanto noto “mito di Atlante” con il “mito di Atlanta”, riferito alla condizione delle donne. Condizioni ancora proibitive se non drammatiche per il loro sviluppo, l’affermazione dei loro diritti all’interno delle famiglie, nel mondo del lavoro e nel sociale del nostro come in tanti altri Paesi. “Sulle spalle delle donne” poggia un mondo governato da presenze maschili nei posti chiave e contrassegnato, ancora, e nonostante tutto, da forme di violento, persecutorio, narcisistico maschilismo. Un mondo capace di inibire costantemente le loro possibilità di espressione e realizzazione, senza riconoscere, come realtà primaria e fondante, il formidabile valore di chi dà vita alle forme della vita e la cui presenza è fondamentale e radicante nelle fasi determinanti della crescita psicoaffettiva di ogni essere umano. Maschio o femmina che sia!
Per gli eventi collaterali del festival realizzati in collaborazione con l’Associazione Rete di Daphne e il Progetto Aria (Attivazione Rete Interistituzionale Antiviolenza), proprio il 18 Giugno alle 21.00, in concomitanza con l’incontro di Maria Rita Parsi, interverrà, portando la propria testimonianza, Parvinder Kaur Aoulakh detta Pinky. Indiana di nascita, arrivata in Italia a 6 anni, è stata vittima di un matrimonio combinato e di un uomo violento. Nel 2015 è sopravvissuta all’aggressione del marito grazie all'intervento dei vicini. La sua testimonianza acquisisce un particolare rilievo anche alla luce del recente, terrificante omicidio della giovane Saman.
Gli incontri, che si terranno alle ore 21.00, saranno ad ingresso libero e vi si potrà accedere fino a esaurimento posti, nel rispetto delle normative anti-Covid. Per maggiori informazioni si consiglia di andare sul sito: www.filosofilungologlio.it
Il Festival Filosofi lungo l’Oglio è stato insignito anche nel 2021, dopo sei anni consecutivi, della prestigiosa medaglia del Presidente della Repubblica ed è l’unico Festival di Filosofia ad aver ricevuto per tre volte consecutive il marchio europeo Effe Label 2019-2021, progetto sostenuto dalla Commissione Europea e realizzato da EFA, Associazione dei Festival Europei per premiare l’impegno artistico e la capacità di coinvolgere le comunità locali che guardano all’Europa.
Il Festival si avvale dell’Adesione del Prefetto di Brescia e ha ottenuto il Patrocinio delle Province di Brescia, Bergamo e di tutti i Comuni coinvolti. Sponsor: BCC di Brescia, Cogeme SPA, Fondazione Cariplo, Fondazione Cogeme, IME, Consorzio Franciacorta, Fondazione ASM, Sabrina Lombardi – Amministrazioni immobiliari.