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Francesca Rigotti: «La vita è un'opera d'arte»
La filosofa Francesca Rigotti riceverà il Premio Internazionale di Filosofia Filosofi lungo l'Oglio. Un libro per il presente nel corso della XVII edizione del festival Filosofi lungo l'Oglio. Rigotti è stata premiata per il volume L'era del singolo (Einaudi, 2021). La cerimonia si terrà domani sera alle 20,45 ai Giardini di piazza Roma (in caso di maltempo al teatro Monteverdi, via Dante). La giuria del Premio composta dai professori Francesco Miano (presidente pro tempore), Massimo Donà, Maria Rita Parsi, il compianto Bernhard Casper e Francesca Nodari ha individuato in Francesca Rigotti la vincitrice per l'originalità delle sue analisi, l'intensità delle sue intuizioni e l'alto valore delle numerose pubblicazioni tradotte in tredici lingue.
I RIMEDI CONTRO UNA TORMENTOSA SOLITUDINE
Quale può essere la risposta alla questione sul senso incondizionato dell'umano in un mondo dove le relazioni sono se va bene di superficie, i non luoghi come le non cose si moltiplicano, il senso di rancore, di rabbia ma anche di spaesamento e di paura diventano il menù quotidiano, le minacce del nucleare tornano, gli orrori delle guerre ci lasciano attoniti e impotenti? Basterebbe, forse, chiuderci in noi stessi?
Sconquassare il nulla
Dopo più trent'anni dall'edizione italiana del 1987, è uscito in nuova veste Il Tempo e l'Altro (Sesto San Giovanni, Mimesis Edizioni, 2022, pagine 164, curo 12) di Emmanuel Lévinas: accompagnata dal bel commento di Francesca Nodari, vengono con essa restituiti i presupposti, le domande e le implicazioni di un'elaborazione teorica tra le più importanti del Novecento.
QUELL'INDICE CHE IMPAZZA SUL CELLULARE
Oggi rincorriamo le informazioni senza approdare ad un sapere. Prendiamo nota di tutto senza fare esperienza. Salviamo quantità immani di dati senza far risuonare ricordi. Accumuliamo amici senza mai incontrare l'Altro. È a partire da queste considerazioni che si sviluppa l'ultima fatica di uno dei più originali e acuti filosofi viventi, Byung-Chul Han.
IL TEMPO E L’ALTRO
Da oggi in tutte le libreria sarà possibile trovare “IL TEMPO E L’ALTRO” di Emanuel Levinas, con postfazione di Francesca Nodari, edito da Mimesis, per la collana Piccola Biblioteca.
«La provocazione di Lévinas per una società chiusa nell'egoismo»
«La condizione del tempo sta nel rapporto fra esseri umani o nella storia». Lo affermava Emmanuel Lévinas (Kaunas, 1906 Parigi, 1995), tra i più importanti ed influenti pensatori del Novecento, il quale rilevava anche che «la solitudine dell'io si caratterizza come assenza di tempo in una sorta di eterno presente».
Una riflessione serrata sul concetto di temporalità, sui temi dell'essere e sulla natura dialettico-ontologica dell'esistere, che certamente rappresenta il nucleo fondante della maturità teoretica del filosofo francese e che appare centrale nelle quattro conferenze tenute da Levinas nel 1946 - 1947, durante il primo anno della sua attività al Collège philosophique fondato da Jean Wahl.
NOI, SOGNATORI TRA PROFEZIA E INTERPRETAZIONE
«Siamo fatti della stessa stoffa (stuff) dei sogni», come sosteneva Shakespeare o «i sogni hanno appena più senso della forma delle nuvole o dei disegni sulle ali delle farfalle» come notava Callois? Si potrebbe affermare che l'articolato saggio di Umberto Curi sia teso tra questi due estremi riuscendo ad offrire al lettore un'indagine compiuta e approfondita sull'onirocritica.
SIATE SEMPRE FEDELI ALLE RAGIONI DEL CUORE
Cosa dice Antigone alla coscienza etica di ciascuno di noi? In che senso si può parlare di una sorprendente attualità di Antigone, che è «l'immagine più misteriosa e affascinante della storia della letteratura greca»? Sono questi, soltanto, alcuni dei cruciali interrogativi cui cerca di rispondere Eugenio Borgna nel libro Sofocle, Antigone e la sua follia. Borgna avvia le sue considerazioni svelando di essersi immerso, sin dai tempi del liceo, nella lettura di questo grande classico e, non a caso, termina la sua indagine insistendo sulla necessità di leggere e rileggere un testo che ha attraversato i secoli e che si fa ancora interrogante e, insieme, portatore di significati sempre altri.
Francesca Rigotti: «CI SEMBRA DI CONDIVIDERE CHISSA COSA, INVECE SIAMO SEMPRE PIU SOLI»
Uno spettro s'aggira per il mondo: l'espandersi del singolarismo fine a se stesso come modello sociale preponderante. Per questo siamo pesci in una boccia che nuotano nel proprio spazio esclusivo fuori dalle vastità marine, promotori d'una nuova Era, affettivamente e socialmente sterili, tesi a trasformare in una sorta d'opera d'arte la nostra vita.
ANCHE L'ESISTENZA CONTROCORRENTE HA UN'ANIMA ANTICA
Sfogliando le foto, accarezzando le anticaglie ingombranti o venerate come reliquie del piccolo domestico patrimonio storico, affiora una certa fierezza antica, una sorta di appartenenza a un mondo che non c'è più, ma che possiamo continuare a custodire. Come? Nel ricordo di chi ci ha raccontato di essere sopravvissuto alla guerra, alla fame come lo sguardo che Pavese bambino ricorda appartenere «ai contadini un poco stanchi».