Gli interventi. Magistrale l'intervento del Prefetto Valerio Valenti, che questa volta ha il torto di essere Prefetto e quindi di rischiare che la sua riflessione, così umana e così acuta, si trasferisca nel campo del levarsi il cappello e della retorica istituzionale.
Invece lui si è rivolto ai ragazzi, ha chiesto loro di amare e di fuggire dalla trappola dell'odio, di stare all'erta poiché il terrorismo della shoah come ha ricordato in precedenza il sindaco di Orzinuovi, Andrea Ratti sta davanti a noi e dentro alcuni di noi sotto forma di quel diavolo in azione nel quale crede chi come lui è cattolico.
Ieri mattina la cerimonia Sono state posizionate tre nuove lapidi create da Luciano Rizzi La comunità. Qui, il Prefetto Valenti ha chiesto l'alleanza del parroco di Orzinuovi, quel don Domenico Amidani sempre in pista, tra le comunità delle nostre terre, a scongiurare le congiure del maligno. Il Prefetto ha evocato l'intesa con il mondo del lavoro, per la
ragione che la fatica batte la tentazione, rivolgendosi a un «amico» del lavoro, al presidente della Confartigianato, Eugenio Massetti, lì in prima fila con i sindaci della zona, l'assessore Scalvenzi, i rappresentanti delle istituzioni militari, fra cui la Guardia di Finanza, i Carabinieri, la Polizia Locale. Presenti Anna Maria Gandolfi consigliera di parità provinciale, Gabriella Taraborelli di Gabiwo, la cerimonia ha ricevuto una attenzione paziente e meditata. La Banda Musicale Città di Orzinuovi ha scritto in note la cronaca della giornata con l'Inno d'Italia e la Marsigliese, a salutare la testimonianza autorevole del Console Generale Aggiunto del Consolato di Francia di Milano, Marion Fesne au-Casting. Un evento dei Giusti, per la memoria più accesa, qui in fondo, alla bassa bresciana.
Tra i sorrisi dei ragazzi la speranza del futuro
Appena più avanti del bosco dei Giusti, riposano i Caduti delle guerre mondiali onorati da una scultura dell'artista Asti.I giardini pubblici di Orzinuovi accolgono divise, fasce tricolori e l'innocenza di quei ragazzi gioiosi, per dirla con il Prefetto Valenti, che fanno da contrappasso e leniscono le ferite della tragedia. Settant'anni fa quando le guerre riposarono alla fine in questo verde a sud della piazza di Orzinuovi, il clima era di fiducia, di preghiera e di speranza. Le guerre immani erano alle spalle, il sacrificio dei paesi si era incarnato in nomi e cognomi di vite neppure cominciate e davanti rimaneva una sorta di orizzonte, meritato e auspicato. Oggi, nella coda affaticata di un consumismo ferito, la speranza e l'orizzonte, in un tempo apparentemente di pace, la stagione futura sembra più oscura di ieri. E se non fosse per questi ragazzi che suonano magnificamente e per la resistenza di qualche adulto, neppure il giorno della festa dedicata alla Donna ci farebbe alzare la testa dal pessimismo. Invece non rimane altra strada che seguire l'intonazione dei ragazzi, la bellezza delle madri e delle fanciulle in fiore, le fasce dei sindaci, le divise dei nostri soldati. Siamo vicini alla divisa del maresciallo dei carabinieri di Orzinuovi, Riccardo Rosati, e ci sentiamo rassicurati, con maggiori speranze.