Quando a Parigi è andata ad aiutare i clochard del Metro sapevamo che, oltre al desiderio di fare qualcosa di buono, quello che la muoveva era il desiderio di conoscere, di formarsi un’opinione, di sperimentare nuovi territori. Era la sua immaginazione sociologica in azione. Per tutta la sua vita è stata per noi una fonte inesauribile di gioia e anche di vero divertimento. Così la vogliamo ricordare anche a voi.
Cari studenti, so che siete presenti in molti in questo giorno di ricordo, Valeria condivideva i vostri stessi sogni, desideri, speranze. Desiderava un mondo migliore, in cui i meriti ed il lavoro di ciascuno fosse riconosciuto e valorizzato. Desiderava anche condividere la sua vita con la persona che amava di più, Andrea, con il quale viveva e desiderava formarsi una famiglia. Lavoro e famiglia, nel suo pensiero, dovevano andare insieme e come studiosa si interessava ad analizzare le difficoltà di questa armonizzazione, per poterle poi superare mediante politiche adeguate. La demografia, possiamo dire, faceva parte del suo progetto di vita e lo sosteneva.
Se un esempio Valeria può dare è quello di aver perseguito con determinazione e con tenacia le cose in cui credeva. Cercate di agire anche voi con la coscienza che ciascuno ha una responsabilità nei confronti del mondo, e un piccolo compito quotidiano da portare avanti. Non arrendetevi di fronte alle difficoltà, ma cercate il modo di superarle contando sui vostri compagni, sui vostri docenti, sulla vostra famiglia, e soprattutto su voi stessi. Vogliatevi bene!
Questo momento di riflessione, ma anche di incontro e di condivisione di esperienze, può aiutarvi a trovare la vostra via. Valeria la sua strada l’ha percorsa sempre con entusiasmo e senso di solidarietà. Vi auguriamo di poter fare altrettanto.