Al centro dell’attenzione la riflessione del prof. Francesco Miano, docente di Filosofia Morale.Tratta la questione della «Corresponsabilità per il Pane Quotidiano». Lo salutano una bella folla, il sindaco Giovanni Benzoni e l’ex primo cittadino Francesco Fontana, mentre l’assessore Lidia Lovatini ricorda la forza del pane senza il quale ogni cosa si sgretola, la necessità di ritornare semplici e necessari comei suoi ingredienti. Francesca Nodari non è apripista, piuttosto, nella brevità indispensabile delle parole, all’ormai buio della sera, ripassa le nostre solitudini, «siamo più connessi e siamo più soli, occorre recuperare la condivisione». Il prof. Miano conosce i pericoli di scivolare nella retorica, «l’inattualità della sfida tra individualismo e richiamo all’altro », non può fare a meno di inoltrarsi in acque molto conosciute e molto ferme per l’assenza di relazioni, perché di lì, nel mare della vita, non ci si passa più e troppo, ormai, è affidato all’artificialità dei rapporti, alla virtualità di frasi comuni, rilanciate a secco, sottratte dal loro spirito. Spaesamento e incontro. Parole rilanciate a secco, prosciugate del loro essere, soffioni estivi che cadono a terra e non si compenetrano con niente. Questa appare, oggi, la nostra condizione relazionale, di persone più libere di finire in uno spaesamento che obbligate a un incontro. La povertà nel pianeta,la sottrazione del Pane Quotidiano a milioni di persone, dice il prof. Miano, è ulteriormente aggravata dall’incapacità di un recupero aperto, di un ritorno all’altro, base di un naturale procedere dell’esistenza, mentre le parole sono diventate vuote e non muovono l’anima. Eppure, il dialogo delle civiltà, il legame tra individuo e universo continua ad essere il Pane, intesocome necessità e Verbo. Come avanzamento alla liberazione e alla democrazia dello Spirito. L’origine nella solidarietà. Secondo Francesco Miano, il recupero del tempo perduto, il ritrovamentodell’origine solidaristica della persona passa da un’attiva e pensata ricerca del senso di una responsabilità, da un’allenata ripresa della sua essenza tra noi, così che responsabilità diviene soltanto corresponsabilità, il compito di vivere accanto a coloro che ci sono affidati. La responsabilità, infatti, è tale se viene vissuta per il mondo intero e non dura una responsabilità di tipo esclusivamente personale e individualistico. «Serve di avere davanti a noi il volto degli altri, secondo un’idea di essere fraterni. È in gioco un modo di essere pienamente umani ». Sull’angolo acuto e inatteso della vita, ricorda il relatore, in mancanza di corresponsabilità fraterna, spunta il male, la voglia di sopprimere, la supremazia della razza, la ripetenza di una shoah. Se siamo corresponsabili cresce l’altitudine della fortezza umana, diviene ineludibile il legame buonodella vita, sifrantuma la società fondata sul più forte, spunta una moralità pubblica, si affievoliscono le solitudini, finisce in angolo il terrore maggiore di un’umanità che distrugge se stessa e nel silenzio di un’apocalisse tutta terrena, atomica e atomizzata, non crescerà neppure l’utopia del seme. Dopo l’incontro in programma ieri sera a Sarnico con Massimo Cacciari, domani, giovedì, alle 21 a Villa Morando di Lograto (in caso di pioggia nella parrocchiale) Chiara Saraceno parlerà sul tema «Contrastare la povertà: un dovere civile e una necessità politica».
Mercoledì, 17 Giugno 2015 20:44
Il pane condiviso antico legame tra le civiltà e tra gli individui
Tonino Zana - Giornale di BresciaCORZANO. I Filosofi lungo l’Oglio di Francesca Nodari hanno attraccato, l’altra sera, alla Corte Margherita di Corzano, in una piazza protetta del vecchio contado, dentro un’aria fresca siccome i temporali del giorno hanno fatto il loro dovere.
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- autore: Tonino Zana
- giornale: Giornale di Brescia
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