Pane quotidiano. Tocca al prof. di Economia Politica, Leonardo Becchetti, intrattenere i molti affezionati del Festival, contraddistinto quest'anno dalla parola chiave, «Pane quotidiano per tutta l'Umanità». Il relatore parla di Crisi, Sostenibilità e Felicità, spiazza l'economia tradizionale e si porta sull'isola ben coltivata ai frutti della speranza, delle scelte coerenti e del coraggio morale. I dati dello scandalo sono enunciati da tempo dalla leader della Fondazione dei Filosofi lungo l'Oglio, Francesca Nodari, e il presidente Eugenio Massetti rinvigorisce il senso di un'avventura umana meno egoista, ricordando il rapporto tra il pensiero filosofico e il pensiero del fare artigiano. Raccomanda al «suo popolo» l'energia della cultura per il passaporto dell'identità. La dignità. Il problema, spiega il prof. Becchetti, non consiste nel ridurre i nostri sprechi e nell'offrirli agli affamati, nella concessione di briciole e gocce ai diseredati. La dignità si assume con il lavoro, nel sentirsi titolari, parimenti, dei diritti e dei doveri. Certo, scandalizza ascoltare che 85 ricchi nel mondo hanno più ricchezza di 3 miliardi di poveri, ma poi è necessario agire.
La diseguaglianza, aggiunge Leonardo Becchetti, in una democrazia avanzata non si conquista con il voto semplice, invece si raggiunge con il «Voto del Portafoglio», cioè scegliendo di indirizzare la domanda verso certi tipi di economie obbedienti ai valori naturali e costituzionali, ispirati a eguaglianza, fraternità ed efficienza. Stare in un patto. Chi aderisce al gruppo del «Voto del Portafoglio» sceglie di stare in un patto, di dirigersi in una bottega, in un bar, in un mercato dove prezzi, trasparenza, temi morali vengono esposti nella vetrina di uno stare al mondo alla ricerca di felicità. Serve, dunque, un'economia sostenibile, rispettosa dell'ambiente, aperta a soluzioni concrete delle diseguaglianze, aggiungendo il principio dimenticato della fraternità. Un'aggiunta, non un'esclusiva della fraternità, altrimenti il rischio di un isolazionismo dannoso minaccia la costruzione di un'economia civile. Efficienza, equità, fraternità, prese l'una da sola rispetto alle altre, rovina il rapporto di costruzione dell'economia civile e divide tra sostenitori radicali dell'una rispetto alle altre due.
La Felicità, secondo Leonardo Becchetti, è un termine concretamente agibile, distinguendo tra Felicità Pubblica compulsabile sulla tenuta di sei indicatori: il reddito pro capite, la salute, le opportunità, la non corruzio-ne, analisi delle relazioni e la gratuità. La Felicità Micro si legge nei comportamenti di tre personaggi: nella speranza di Arma Frank, nell'altruismo di Alex Zanardi, e in quel vecchietto di 90 anni, il più grande produttore di sushi al mondo, il quale, alla fine del-la sua esistenza, raccomanda di trascorrere la propria vita a curare il proprio talento e di sentirsi ricchi allorché si fa qualcosa per l'altro. Becchetti aggiunge la definizione personale di felicità, quasi gustandosi l'ultimo sushi di quel vecchietto : la felicità è l'effetto non intenzionale di una vita ben spesa. La premiazione. Prima del dibattito, Francesca Nodari premia con la consegna di un'acquaforte dell'artista Zorzi, il nostro vice direttore, Claudio Baroni, presente, appena possibile, accanto alla sua signora, ai lavori dei «Filosofi lungo l'Oglio».