Il libro è un diario, una descrizione fenomenologica della politica italiana, raccoglie lo sforzo di tesserne un’antropologia e insieme di riscrivere la grammatica del potere. La Marzano esprime la voglia di raccontare la sua esperienza in Parlamento «fatta di battaglie e di voglia di cambiare le cose,maanche di delusione e di frustrazioni. All’interno dei Palazzi, c’è un mondo sconosciuto, in cui si trova di tutto: c’è chi, per arroganza e opportunismo, è pronto a qualunque compromesso ma c’è anche chi crede che il proprio ruolo sia quello di lavorare per il bene comune e che, giorno per giorno, si impegna per portare avanti le proprie idee». Citando il filosofo Margalit mostra come, non solo nel nostro Paese, ma anche in Europa, si respira «un malessere fatto di impotenzae di umiliazioni continue » tipico di ogni «società indecente» di cui la rabbia è solo la punta dell’iceberg. Marzano spiega come il M5S abbia «strumentalizzato la delusione della gente adottando la logica della contraddizione tra il voi politici corrotti e il noi cittadini corretti, rifiutando il buon senso per dar spazio ad uno pseudo populismo impregnato di sofismi, insulti fino ad arrivare alla degenerazione del linguaggio».
Nel volume tornano costantemente concetti chiave della filosofia morale: persona, dignità, libertà, giustizia, uguaglianza, diritti. Al centro c’è l’uomo, convinta che «l’unico modo per trovare soluzioni ai problemi delle persone è conciliare i valori e i principi con la realtà e le sue imperfezioni». Con profondità d’analisi, dinnanzi alla crisi morale e valoriale, ancor prima che economicain cui siamo immersi, Marzano invita a scommettere sulla relazione, sulla reciprocità, sulla compassione. Facendo proprie le parole di Papa Francesco sul nesso tra «lavoro decente» e dignità propone «una filosofia del "con": "io con te", "io con gli altri". "Io" devo poter agire seguendo i miei valori e i miei desideri, ma anche "tu" devi poterlo fare. E per poterlo fare entrambi, è necessario prendersi cura l’uno dell’altro, aver compassione l’uno dell’altro. È solo attraverso la compassione, prendendo sul serio l’esistenza altrui - perché si è sensibili alla loro presenza, a quello che sentono, a quello che soffrono o sperano -che si permette a tutti di essere liberi, indipendentemente dalle nostre aspettative e dai nostri desideri». L’iniziativa è promossa dall’associazione Viva Valtenesi.