L’evento che da cinque anni gode del patrocinio del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, del Ministero per i Beni e le Attività culturali, dell'Assessorato alla Culture, Identità e Autonomie della Regione Lombardia, tra gli altri, si erge ad ultimo baluardo di un prodotto culturale made in Italy sempre più raro. Format nuovo e innovativo quello di cui ci parla Francesca Nodari: ben quaranta giorni di incontri e seminari, per far si che i visitatori possano godersi le lezioni e le lunghe discussioni nei diversi stand.
Ma qual è il ruolo della Grecia, culla della filosofia? “La filosofia viene da lì, ‘riportare Socrate in mezzo alla gente’ non è solo un motto. – ci spiega la direttrice scientifica dell’evento - Quando usciva Socrate discuteva con il ciabattino, si confrontava con persone di grande umiltà. Era un uomo che cercava di far parlare la gente. Oggi negli anni dell’indifferenza e dell’individualismo c’è la necessità di tornare a parlare e riflettere”.
Marc Auge ha intitolato il suo ultimo libro “Le nuove paure”: sul banco degli imputati l’antropologo francese mette il disagio causato da un mondo 2.0 di cui tutti si sentono parte ma di cui nessuno è protagonista. E’ sempre Socrate il cuore dell’iniziativa, sottolinea a Mondo Greco Nodari, riportare il maestro filosofo e pensatore al centro della gente, problematizzare le questione nell’era delle comunicazioni smart.
Alla luce di tutto questo, lo slogan della decima edizione del Festival sarà proprio “Pane quotidiano per tutta l'umanità”, il messaggio è chiaro: scendere dal piedistallo 2.0 e tornare nelle piazze per riaccendere il confronto verbale tra la gente, così come faceva più di duemila anni fa il padre della filosofia.