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Venerdì, 07 Marzo 2014 11:22

Arricchito il Giardino dei Giusti. La cerimonia al Parco Tarello

La parola che il cardinale Carlo Maria Martini pronunciava più spesso era «Grazie ».

Un tratto del gesuita, teologo e insigne biblista,scomparso nel 2012,che dicemolto del suo essere costruttore infaticabile del dialogo tra le religioni econ il pensiero laico. Un albero ricorda il cardinal Martini nel Giardino dei Giusti al parco Tarello in città.

Accanto, altri due arbusti che onorano altre due figure proclamate, con Martini, «giusti tra i giusti», in occasione della Giornata Europea, istituita per celebrare la memoria di coloro che spesero la loro vita per combattere il male, la violenza, l’oppressione, i totalitarismi e difendere il bene: Dietrich Bonhoeffer, teologo luterano, simbolo della resistenza tedesca contro il nazismo, impiccato nel campo di Flossembürg all’alba del 9 aprile 1945 e Januzs Korczak, ebreo polacco, medico ed educatore, fondatore della Casa dell’Orfano di Varsavia,che non volle abbandonare i suoi fanciulli almomento della deportazione, scegliendo di morire con loro nel campo si sterminio di Treblinka. Con Korczak è stata ricordata Sissel Vogelmann, creatura innocente dai riccioli d’oro, simbolo di tutti i bambini vittime della Shoah.

È stata l’associazione Gariwo, la foresta dei Giusti, ad appellarsi all’Unione Europea e al Consiglio d’Europa affinché il 6 marzo di ogni anno fosse dedicato a chi si è impegnato per riaffermare con forza il bene contro il male. A Brescia, l’invito è stato accolto in primis dall’Associazione Filosofi lungo l’Oglio, che ha lavorato affinché al Tarello fiorisse un Giardino dei Giusti, affiancata dalle istituzioni e da altre realtà, pubbliche e private. Tra cui il Comune e la Provincia e Casa della Memoria.«Gli alberi che piantiamo oggi - ha detto ieri alla cerimonia al Tarello per Filosofi lungo l’Oglio, Francesca Nodari - simboleggiano la volontà che il bene seminato da queste persone fruttifichi e non vada mai disperso ».

Il sindaco Emilio Del Bono ha sottolineato: «Perché abbiamo bisogno dei giusti ancora oggi? Perché, purtroppo, il rischio chela violenza sia considerata la strada naturale per imporci sull’altro sussiste ancora. Noi oggi (ieri, ndr) piantiamo un seme di vita e proiettiamo sul futuro un impegno per la difesa di quanto seminato dalle figure che stiamo onorando».A ripercorrere brevemente l’operato di Carlo Maria Martini, per oltre ventidue anni alla guida della Diocesi di Milano, è stato don Damiano Modena, saggista e segretario personale del cardinale dal settembre del 2009 fino alla sua scomparsa.

«Martini era un uomo che non rispondeva mai agli attacchi personali. Per tutta la vita, si è fatto guidare dalla tenerezza e dalla benevolenza. Sono stato accanto a Martini negli eventi pubblici e nella quotidianità,anche privata.Condividendo con lui anche la lotta contro la malattia, il Parkinson». Padre Rosino Gibellini, teologo e direttore letterario della Casa editrice Queriniana ha ricordato Dietrich Bonhoeffer. «Si spese a sostegno deicompagni di prigionia perché non venissero mai meno la speranza e la fede». Infine Januzs Korczak e la piccola Sissel Vogelmann, onorati nelle parole di Francesco Cataluccio, saggista e scrittore.

Informazioni aggiuntive

  • autore: Paola Gragorio
  • giornale: Giornale di Brescia

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