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Giovedì, 07 Marzo 2013 01:00

Il parco Tarello tramanda la memoria di sei «giusti»

Etty Hillesum, Raphael Lemkin, Mons. Carlo Manziana, Teresio Olivelli, Jan Patocka, Angelo e Caterina Rizzini: sono i sei "giusti" ricordati al parco Tarello di Brescia da una lapide e da un albero da frutto. Un giardino in memoria di persone che hanno messo a rischio o addirittura perso la propria vita per aiutare o salvare il prossimo.

L'inaugurazione del giardino è avvenuta ieri mattina alla presenza degli assessori Mario Labolani e Andrea Arcai, in occasione della Giornata Europea in memoria dei Giusti, celebrata a Brescia per la prima volta, grazie alla volontà dell'Associazione culturale Filosofi lungo l'Oglio, in collaborazione con il Comitato per la Foresta dei Giusti Gariwo, il Comune e la Casa della Memoria. Padre Giulio Cittadini, sacerdote della Pace e teologo, ha ricordato le figure di Monsignor Manziana e di Teresio Olivelli.«Quando mi unii ai partigiani della Valdaosta - ha ricordato Cittadini -, con Manziana già arrestato e deportato a Dachau, scelsi in suo onore il nome di battaglia Manzio». Era presente anche il delegato del vescovo di Brescia Mons. Serafino Corti.

Di Olivelli è stata letta ieri la "preghiera del ribelle", in cui, ha continuato padre Cittadini, «si definisce la Resistenza per quello che è stata: rivolta morale contro l'oppressione».

Grande attenzione ha ricevuto anche Jan Patocka pensatore e protagonista della Primavera di Praga, ricordato da Ivan Chvatic, direttore dell'archivio Patocka di Praga e da Hana da Ros, rappresentante del Consolato onorario della Repubblica Ceca, assieme a nipote e pronipote del filosofo giunte appositamente da Parigi. In particolare le autorità ceche hanno ringraziato la nostra città per l'omaggio reso a Patocka «che ricade su tutta la comunità filosofica ceca e che mette al centro della memoria lo slancio verso la giustizia».

Una targa e un ricordo ieri anche per Raphael Lemkin giurista ebreo polacco, che ha conosciuto lo sterminio degli armeni, omaggiato dal Presidente dell'Unione Armeni in Italia professor Baykar Sivazliyan, mentre il cuore pensante d'Europa, Etty Hillesum, morta a soli 29 anni ad Auschwitz, è stata ricordata dal professore Giancarlo aeta, docente di storia del cristianesimo all'università di Firenze. Di Hillesum restano oggi le lungimiranti e intense parole dei Diari e delle Lettere, letture caldamente consigliate a tutti gli studenti, non solo quelli presenti ieri al Parco Tarello, in rappresentanza di alcuni istituti di Brescia e Provincia, come il Lunardi, l'Arnaldo e il Cossali di Orzinuovi.

Parenti dei signori Rizzini hanno infine ricordato Angelo e Caterina Rizzini che con la loro azione di accoglienza salvarono la vita a Emma viterbi e al figlio Paolo anche se non riuscirono ad evitare la morte del marito Guido e del figlio Alberto Dalla Volta, citato da Primo Levi e al quale è stata intestata l'aula magna del liceo Calini.

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