Già il titolo, "Filosofi lungo l'Oglio", ha il fascino di un sapere navigante, condiviso. E il successo che l'accompagna rappresenta una felice eccezione, la novità culturale più autentica di questo 2012.
Riflette la memoria dei martedì al San Barnaba in città, qualche anno addietro, ricorda la qualità dei più adulti festival settembrini. Ma ne dilata la presenza in un territorio finora trascurato, in una rete che collega molti piccoli centri, che connette il pensiero forte, universale, le piccole radici spesso malnutrite di localismo chiuso. E vale la pena, anche per i molti sforzi che in tante località della provincia si moltiplicano per organizzare cultura, di sottolineare almeno tre punti forza di questo successo.
Il primo sta nell'ideadi alzare lo sguardo, di confrontarsi con il sapere, con la cultura aperta nel mondo, insomma con qualcosa che a che fare col senso della vita chiamando a confronto pensatori autorevoli, personaggi illustri, accademici famosi.
Il secondo sta nella professionalità, che vuol dire dare alla struttura organizzativa la dimensione dell'impresa, la continuità del lavoro.
Il terzo essenziale puntello riguarda la struttura economico-finanziaria.Un progetto così significativo presuppone un costo piuttosto elevato. La forza di Francesca Nodari e dei suoi collaboratori è stata quella di non dimagrire il progetto, ma di convincere gli interlocutori che quel progetto aveva, anche per gli sponsor, un senso, giustificava l'impegno, avrebbe restituito in prestigio e formazione più di ciò che chiedeva in investimento.
In questo sta l'intelligenza dei tanti comuni che ne hanno compreso la suggestione, ma prima e soprattutto la lungimiranza dello sponsor principale, la Banca di Credito Cooperativo di pompiano e Franciacorta. Questi istituti sono oggi l'autentica risorsa del territorio. Per loro natura sono la presenza più compatibile con il finanziamento alla cultura dei luoghi. Ed in questo assumono anche responsabilità che non possono ignorare.