Massimo Giuliani - docente di Studi Ebraici e di Ermeneutica filosofica all'Università di Trento - affronterà la complessità che sottende la filosofia della storia dell'Olocausto, sostando, in particolare, tra la riflessione fackhneimiana, ove cambia la precomprensione filosofica nei confronti del male mettendo capo ad una riparazione del mondo dopo la Shoah e il pensiero di Tzvetan Todorov teso, per citare uno dei suoi saggi più conosciuti, tra Memoria del male e tentazione del bene.
"Di incontro in incontro - ha dichiarato il direttore scientifico Francesca Nodari - ci si rende conto del moltiplicarsi degli interrogativi che scaturiscono da questa meditazione a più voci sulla Shoà e insieme della necessaria problematizzazione che ne segue e in cui ne va degli stessi concetti di memoria, di bene, di male. Una memoria - per richiamare rapidamente i primi tre incontri - che non può sottrarsi, nell'era dell'ultimo testimone, alla fatica di ricordare, di fare fino in fondo i conti con il passato e di provare disagio; una memoria, che non dimentica il ruolo dei giusti, mentre si consumava quell'orribile genocidio".