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Giovedì, 27 Luglio 2023 22:40

Marina Calloni «Osare,atto politico e sfida condivisa che crea empatia»

Marina Calloni Marina Calloni

La pratica dell'osare e le azioni per la libertà, intesa in senso personale, politico, economico e sociale. Un'incursione filosofica nelle diverse fenomenologie in cui la parola chiave dellaXVIII edizione del festival Filosofi lungo l'Oglio, «osare» appunto, si è incarnata è stata proposta da Marina Calloni nella lectio «Il potere di "pensare da sé" nei traumi di un mondo ferito», che ha concluso alla sala civica di Castegnato la 18a edizione della rassegna. Ad introdurre la studiosa è statala direttrice artistica Francesca Nodari, che non ha voluto far mancare anche in questa occasione un ricordo speciale al filosofo e antropologo francese Marc Augé, scomparso pochi giorni fa e grande amico della rassegna.

La conferenza. Una serie di «quadretti», ovvero punti di riferimento che rimandano ad una galleria di protagonisti: è la cornice epistemologia utilizzata per indagare il tema da Calloni, professoressa ordinaria di Filosofia politica e sociale all'Università di Milano-Bicocca, autrice di 250 pubblicazioni scientifiche e presidente della Società italiana di Teoria critica, insignita nel 2020 dell'onorificenza di Ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica italiana. Si comincia da «osare come illuminare», che richiama la riflessione di Hannah Arendt la quale, nel suo discorso sulla figura di Lessing del 1959, affermava che il celebre «selbstdenken» (il «pensare da sé»), in quanto vettore per introdurre il cambiamento, non è mai l'attività solipsistica di un individuo. «Per Arendt os- servala relatrice potere e libertà non sono opposti. Il potere è "comunicativo", perché significa agire di concerto, nonostante i dissidi. Gli esseri umani sono unici, ma nel contempo sono plurali nel loro vivere consociato. Lo stare insieme permette di creare il nuovo, rendendo umano il mondo». In tale prospetuva, «osare» e pensiero che nasce dell'interazione e che deve coinvolgere uno spazio pubblico (quindi politico, nel senso più ampio del termine), in grado di rischiarare anche nei tempi più bui.

Altro pilastro fondamentale è il testo di Kant su «Risposta alla domanda: che cos'è l'Illuminismo?» del 1784, dove l'illuminismo viene inteso come uscita dell'uomo dallo stato di minorità che egli deve imputare a se stesso, ben sintetizzato nel motto «Sapere aude!». «L'essere umano commenta la prof. Calloni si illumina quando trova il coraggio di abbandonare una condizione di assoggettamento per diventare autonomo e responsabile». La lunga analisi prosegue con declinazioni del verbo «osare» come disubbidienza (ne è emblema il «Prometeo incatenato» di Eschilo), rischio (protagonista di questo "quadro" è «M oby Dick» di Melville, «storia di una lotta senza fine con la natura, che mette in mostra la radicalizzazione dell'azzardo») e inganno, che evoca inevitabilmente il personaggio di Ulisse, con la rilettura dei filosofi della Scuola di Franco forte, Horkheimer e Adorno. «Osare» è anche combattere e fallire, perché «ogni sfida contiene le potenzialità del fallimento». Ma è, sempre e comunque, «osare insieme»: «Dare potere all'immaginazione e all'empatia, che ci rende capaci di comprendere le vite altrui».

Il concorso. Nel corso della serata sono state anche esposte e premiate le opere finaliste del contest fotografico organizzato in collaborazione con l'Accademia Santa Giulia, che gli studenti hanno realizzato traducendo in molteplici forme artistiche proprio il leit motiv («Osare») della manifestazione. È stato proclamato vincitore, dalla commissione giudicatrice della Fondazione Filosofi lungo l'Oglio, Carlo Maria Ayrton Giordani con l'opera «Immagina», mentre il premio del pubblico è stato assegnato a Fabio Ingrosso per «Non Ave re/Abbastanza/Desideri/ Né Fiato». Il «Dar potere alla immaginazione e all'empatia, che ci rende capaci di comprendere le vite altrui» Marina Calloni Università Milano-Bicocca

Le Video lezioni

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