Oggi a inaugurare il Festival, al cinema Anteo di Treviglio, ci sarà Umberto Curi con l'incontro dal titolo «Tra lo spaventoso e il familiare: attualità del concetto freudiano di perturbante». Nella primavera del 1919, all'indomani della conclusione della prima guerra mondiale, Sigmund Freud è impegnato nella stesura di un testo destinato a rivoluzionare le basi stesse della teoria psicoanalitica, introducendo la pulsione di morte come principio complementare alla libido. La stesura del testo è già a buon punto quando improvvisamente, e senza motivi apparenti, il medico viennese interrompe il lavoro e si dedica al completamento di un manoscritto, risalente a qualche anno prima, lasciato incompiuto. Si tratta di un breve saggio che rappresenta il contributo filosofico più importante dovuto al fondatore della psicoanalisi.
«Il Perturbante», pubblicato nel 1919, è un testo breve che inciderà profondamente nella cultura della prima metà del Novecento e molto è stato detto su questo famoso e visionario saggio di Freud che Curi porrà all'attenzione del pubblico del Festival. Umberto Curi, professore emerito all'Università di Padova, è stato docente presso l'università Vita-salute San Raffaele di Milano e visiting professor presso l'università della California e di Boston.
Tiene conferenze nelle maggiori università europee, nordamericane e sudamericane ed è presidente della giuria del Film festival di Silo e. Ha diretto per oltre vent'anni la Fondazione culturale «Istituto Gramsci Veneto» ed è stato membro del Consiglio direttivo della Biennale di Venezia. Si è occupato nei suoi studi della storia dei mutamenti scientifici per ricostruirne l'intima dinamica epistemologica e filosofica. Più di recente si è volto ad uno studio della tradizione filosofica imperniato sulla relazione tra dolore e conoscenza e sui concetti di logos, amore, guerra e visione. Ha vinto con l'opera Straniero (Raffaello Cortina Editore, 2010) la VII edizione del Premio Internazionale di Filosofia/Filosofi lungo l'Oglio. Un libro per il presente.
L'ultimo sua fatica è «La morte del tempo», il Mulino, 2021. Domani a Castegnato (Bs) a Villa Rota Marco Vannini parlerà di «Libertà e amore nella tradizione della mors mystica». Tutti gli altri eventi saranno ad ingresso libero e vi si potrà accedere fino a esaurimento posti, nel rispetto delle normative anti-Covid.