È strano pensare che oggi, 21 marzo, si celebri la Giornata Mondiale della Poesia. Ci può sembrare distante anni luce l' astrattezza leggera del «furor poetico», a fronte delle immagini drammatiche della pandemia che quotidianamente ci scorrono davanti agli occhi, nei tg che sembrano veri e propri bollettini di guerra. Eppure, il significato della ricorrenza, istituita dall'Unesco nel 1999 può venirci in soccorso in un frangente tanto difficile, se è vero come chiosava Khalil Gibran che la poesia è «il salvagente» cui aggrapparsi «quando tutto sembra svanire».
E la poesia virale viaggia sui canali social di PordenoneLegge (www. pordenonelegge.it), stamattina alle 10 con uno stand up poetico, che vuole unire il popolo del web in un abbraccio collettivo per ritrovare quella «straordinaria normalità» di cui tutti abbiamo bisogno. Molti giovani talenti, tra cui l'emiliana Azzurra D'Agostino, partecipano all'iniziativa con cui culmina la staffetta #unapoesialgiorno, lanciata per offrire nuovi approdi di bellezza e resilienza.
Le lunghe giornate in casa possono diventare un'opportunità per ascoltare, o riascoltare, le voci dei grandi poeti contemporanei. Quelle voci che ci invitano a coltivare i sentieri dell'anima, a fare i conti con le nostre emozioni e paure, perché la poesia «è fatta di tutto questo, di ciò che è noto ed ignoto». Sono parole di Franco Loi, e non è difficile sentirle direttamente dalle labbra dell'autore genovese: sono tanti, infatti, i reading sulla rete e basta andare sui siti dei più accreditati festival letterari, che condividono registrazioni audio/video dei loro eventi.
Così il Festivaletteratura di Mantova (www.festivaletteratura.it), che dispone di un archivio digitalizzato degli incontri, in oltre vent'anni, coni più alti nomi della narrativa e della poesia. Dallo stesso Loi ad una straordinaria Vivian Lamarque, che, muovendo dalle piccole epifanie quotidiane, con ironica levità ci insegna che «è quasi facile fare una poesia: basta prendere un pezzetto di carta e una matita, è come per la terra fare un filo d'erba, una margherita».
Possiamo incrociare la parola di Giancarlo Pontiggia, il quale ci ammonisce che sono i tempi a stabilire «il comando sulle cose» o la raffinata lirica di Milo De Angelis, che, alieno da sentimentalismi, affonda nel tema dell'addio. C'è la poetessa sirmionese Franca Grisoni, vincitrice del Premio Viareggio 1997, che utilizza la lingua madre bresciana per la propria produzione in versi. E, restando in materia di vernacolo, per chi l'avesse perso, è il momento giusto per godersi dal divano il replay dell'incontro con l'attore e poeta clarense Achille Platto per «Dialèktika», che regala brani dal suo «Bibbiù» (sul sito del GdB: www.giornaledibrescia.it).
Un altro prezioso scrigno da cui attingere è il website del Festival della Mente di Sarzana (www.festivaldellamente.it), dove sono disponibili gli interventi di illustri personaggi che recano una testimonianza sui cambiamenti, le energie e i problemi della società odierna: Duccio Demetri, Roberta De Monticelli, Alessandro Bergonzoni, Eva Cantarella, Maurizio Ferraris, per citarne alcuni.
Quando sperimentiamo tutta la nostra fragilità e il nostro disorientamento, validi strumenti di riflessione possono giungerci dai più autorevoli filosofi italiani, che ci esortano ad interrogarci sulle questioni di senso dell'esistenza. Proposte bresciane. Lodevole lo sforzo con cui la Ccdc-Cooperativa cattolico-democratica di cultura, ha messo a disposizione (www.ccdc.it) video e testi delle conferenze sui maggiori pensatori del Novecento svoltesi a Brescia, con relatori quali Salvatore Natoli, che tiene una magistrale lezione sul pensiero di Nietzsche; Angela Ales Bello, Virgilio Melchiorre, Luigi Perissinotto e Sergio Givone, che tratta le «oscillazioni» di Camus (l'autore de «La peste») .
D a non dimenticare gli interessanti stimoli che promanano dal sito del Festival Filosofi lungo l'Oglio (www.filosofilungologlio.it) che, nel corso delle varie edizioni, ha ospitato studiosi di altissimo calibro e la cui parola chiave, per il 2020, è «Essere umani». Versi leggeri.