Parole che si aggiungono a quelle del sindaco Emilio Del Bono: «È scomparso un grande pensatore, ma anche un uomo dal carattere forte e coraggioso, capace di portare avanti le proprie idee con forza e libertà. Amava profondamente Brescia, una città che non ha mai lasciato e alla quale ha dimostrato più volte il proprio attaccamento. Brescia ha perso un importante tassello della sua storia, l’assenza di Severino è incolmabile, ma sono certo che il suo pensiero continuerà a lungo a ispirarci e interrogarci, anche grazie al prezioso lavoro dell’Ases, l’associazione di studi nata in suo nome poco tempo fa».
«Un interprete innovativo e rivoluzionario ma nel contempo molto legato alla sua terra, vincolato allo spirito calvinista dei bresciani» è il commento del presidente della Provincia, Samuele Alghisi, laureato in filosofia —. Certamente il Festival filosofi lungo l’Oglio, patrocinato dalla Provincia avrà modo di ricordare degnamente il maestro». «Il paradosso della morte di un eccelso filosofo, che ha messo al centro del suo pensiero l’impossibilità della morte, è di per sé un motivo di riflessione e approfondimento: evidenzia l’immortalità dello spirito dell’uomo. Emanuele Severino è eterno, continua a essere con noi» commentano Camilla Baresani e Gianmario Bandera, presidente e direttore del Ctb.