Sono centinaia, su un'aia grande come una piazza grande, e intorno c'è un territorio storicamente presentato al docente-divulgatore con l'intelligenza e la sapienza del sindaco di Villachiara, Laura Bonfiglio, e naturalmente dalla riflessione della presidente e direttore scientifico dei Filosofi, Francesca Nodari, che si intesta un evento di cui i bresciani della cultura sono fieri, con l'eccezione di chi rimane imprigionato in un paneronismo senza l'ingenuità del «grande» Paneroni, quello de «la Terra non gira o bestie».
Sono, costoro, i cultori di un livore squilibrato, del no ai vaccini a prescindere. «Non si possono battere sul piano della persuasione - ironizza il prof. Burioni - piuttosto vanno ridicolizzati, denudati della loro ignoranza, della loro incapacità a dialogare sulla scienza. Io studio, insegno, espongo risultati e se una persona ha deciso di dire il contrario per il gusto del contrario, essa va solamente indicata nelle sue vesti cialtronesche. Si fa del male a combattere contro i vaccini, si danneggia la salute dei bambini, si rischia di uccidere. Prima la salute, poi lo studio: dico sempre questo ai miei studenti, a chi ha la pazienza e la bontà di ascoltarmi».
I numeri parlano: «Nel 1910 un bambino su tre moriva, l'aspettativa di vita era di 40 anni; nel 1960 di 65 anni, oggi di 85. I ciarlatani osservino e studino, poi parlino».