«Crediamo - dice Francesca Nodari - che mai come in questa temperie storica sia necessario offrire una proposta culturale capace di fornire un nutrimento di ordine superiore. Questa è la missione del nostro Festival che si fa fecondo di riflessioni, di piste d'indagine e, in linea di continuità con le precedenti edizioni, il Festival quest'anno pone al centro un tema strettamente connesso all'esistenza di ciascuno. Riflettere sulla generatività vuol dire avvertire l'urgenza e la responsabilità di discutere di temi quali etica, bioetica, solitudine, pregiudizio, dignità dell'altro, che riguardano ciascuno di noi, diventati dei consumatori anche nelle relazioni interpersonali».
«Tendiamo a strumentalizzare gli altri e anestetizzare le relazioni - spiega Francesca Nodari - viviamo in un mondo in cui vige la regola del Homo Homini Lupus». A declinare il concetto di «Generare» 27 pensatori e studiosi contemporanei, italiani e stranieri, che si confronteranno in un ciclo di incontri serali, aperti al pubblico. Tra gli ospiti il filosofo Emanuele Severino, Enzo Bianchi Fondatore della Comunità Monastica di Bose, il talmudista Haim Baharier, l'antropologo Marc Augé, il pensatore Umberto Galimberti, il virologo Roberto Burioni, la psicopedagogista e psicoterapeuta Maria Rita Parsi.