Mercoledì mattina in via Garibaldi è stato inaugurato il Giardino dei Giusti, con due cippi dedicati a don Giuseppe Potieri e don Pino Puglisi due sacerdoti, come li ha definiti il sindaco Uccelli, «accomunati dal nome, Giuseppe, dall'abito religioso che hanno indossato, ma soprattutto da una vita interamente spesa per gli altri, seguendo l'insegnamento di Gesù Cristo: ama il prossimo tuo come te stesso».
La giornata è stata organizzata dal Comune e dalla fondazione Filosofi lungo l'Oglio della presidente Francesca Nodari che ha sottolineato l'importanza di «vedere le istituzioni al nostro fianco. I Giardini dei Giusti non ospitano lapidi ma cippi».
Oltre ai bambini della scuola primaria, ai ragazzi dell'istituto Dandolo, erano presenti tra gli altri il prefetto Annunziato Vardè, il questo Vincenzo Ciarambino, i vertici della Guardia di Finanza e dei Carabinieri e gli amici di don Pino (arrivati dalla Sicilia) e di don Giuseppe (da Gussago, dove era stato parroco). L'emozione è stata davvero forte, per tutti, e in primis per il primo cittadino di Barbariga, Giacomo Uccelli: «E' per noi un grande orgoglio poter ospitare per gli anni a venire il ricordo indelebile di questi due sacerdoti ha sottolineato il sindaco Don Giuseppe e don Pino hanno deciso di stare dalla parte giusta della storia e noi con loro. Hanno deciso di non voltarsi dall'altra parte ma di affrontare il nemico, sia esso il regime nazifascista o un'organizzazione malavitosa, e lo hanno fatto con la forza delle loro idee e con la certezza che le cose si possono cambiare. Don Giuseppe e don Pino ci hanno dimostrato con la loro vita che la carità e l'accoglienza sono le vere armi contro le quali neanche nemici all'apparenza invincibili come il fascismo e la mafia possono prevalere».
L'intento del Comune di Barbariga è ben chiaro. «Noi vorremmo contraddistinguerci per la lotta alla mafia in particolare. Per una sensibilità dell'attuale Amministrazione abbiamo deciso di puntare su questo tema che è sempre attuale: noi vogliamo contraddistinguere Barbariga come paese antimafia. E' arrivato il momento di non delegare a nessuno la lotta alla mafia ed ai totalitarismi. E' arrivato il momento di seguire l'esempio di questi due grandi Giusti della storia: che la loro coraggiosa testimonianza sia sempre ad esempio per tutti noi».