«In un'epoca di profonda crisi morale e dei valori prima che economica quale è la nostra, le opere di questi artisti simboleggiano un ponte tra il presente e un auspicato futuro di condivisione. Un tema centrale del nostro Festival, e ognuno di loro si è fatto carico di fornirne una lettura», ha commentato Francesca No dari, direttrice della manifestazione giunta al 13° anno d'attività.
Il percorso espositivo, che parte dalle opere della mostra dei finalisti 2018 del «Premio Paolo VI per l'arte contemporanea», pur essendo nato indipendentemente dallo stimolo del Festival si è dunque dimostrato adatto a raccontare visivamente molte delle sfaccettature relative al tema di quella «condivisione» che dà il titolo al progetto, ed è tematica centrale della kermesse filosofica.
Tra i lavori in mostra: la video-installazione di Armida Gandini vincitrice della seconda edizione del Premio in cui la natura del condividere si lega al concetto di dolore, nella scultura di Daniela Novello è ribadita l'importanza di «comunità» evocata dai pani sulla tavola, mentre il concetto di condivisione scaturito dall'interazione con culture diverse emerge nell'opera di Stefano Crespi. Centratissima sul tema è inoltre l'installazione sonora e interattiva di Corrado Saija e Giorgio Presti, il cui funzionamento ed effetti dipendono giocoforza dalla presenza e dalle relazioni che i visitatori stabiliscono al suo interno.
In occasione dell'inaugurazione saranno inoltre presenti Gandini, Crespi e il duo artistico Saija-Presti, che accompagneranno i visitatori ad una migliore e più approfondita conoscenza delle loro opere.